La sepsi rappresenta un grave problema di salute pubblica e interessa ogni anno circa 25 milioni di bambini in tutto il mondo, la maggior parte dei quali di età inferiore ai 5 anni con una mortalità di circa il 13% e con conseguenze gravi in circa 1 su 3 sopravvissuti. La maggior parte dei bambini colpiti ha meno di 5 anni. Forse la creazione di questo score rappresenta l’ emblema della famosa frase che “il bambino non è un piccolo adulto”. Ma ancora l’ ampia forbice dell’ età pediatrica comporta il fatto che in questa fascia di popolazione esiste un’ epidemiologia diversa, comorbilità diverse, sistemi immunitari diversi, caratteristiche di sviluppo diverse e persino esiti diversi rispetto agli adulti con sepsi, come ha spiegato uno degli autori dell’ articolo. I nuovi “Phoenix Pediatric Sepsis Criteria” definiscono la sepsi come una risposta grave a un’ infezione che coinvolge la disfunzione d’ organo, in contrapposizione a una precedente attenzione all’ infiammazione sistemica (SIRS) delle vecchie linee guida (LG) del 2005. Questi nuovi criteri hanno due peculiarità: per la prima volta la loro stesura oltre al numero alto di informazioni di 3.5 milioni di bambini di tutto il mondo, affetti da sepsi, utilizza dati di bambini provenienti sia da paesi industrializzati che da paesi in via di sviluppo, la seconda caratteristica è offerta dal fatto che i dati raccolti hanno visto il contributo dell’ intelligenza artificiale e dei cosiddetti “BIG DATA” per l’ estrapolazione delle informazioni necessarie a costruire lo score. Gli autori hanno applicato metodi di apprendimento automatico per estrapolare dall’ analisi dei dati criteri basati sull’ evidenza per diagnosticare la sepsi in età pediatrica.
Updating criteria for pediatric sepsis diagnosis in the time of big data: large, heterogeneous, and AI sample behind the drafting of new criteria for pediatric sepsis and septic shock
Sepsis is a serious public health problem, affecting about 25 million children worldwide each year, most of them under 5 years of age, with a mortality rate of about 13% and serious consequences in about 1 in 3 survivors. Most of the affected children are less than 5 years old. Perhaps the creation of this score represents the emblem of the famous phrase that “the child is not a small adult.” But still the wide range of pediatric age implies that there is a different epidemiology, different comorbidities, different immune systems, different developmental characteristics, and even different outcomes in this population group than in adults with sepsis, as explained by one of the authors of the article. The new “Phoenix Pediatric Sepsis Criteria” define sepsis as a severe response to infection involving organ dysfunction, as opposed to an earlier focus on systemic inflammation (SIRS) in the old guidelines (LG) from 2005. These new criteria have two peculiarities: for the first time, their drafting in addition to the high number of information from 3.5 million children worldwide with sepsis uses data from children from both industrialized and developing countries, the second feature is offered by the fact that the data collected saw the contribution of artificial intelligence and so-called “BIG DATA” for the extrapolation of the information needed to construct the score. The authors applied machine learning methods to extrapolate from data analysis evidence-based criteria for diagnosing pediatric sepsis