Anno. 2023, Volume. 30, N. 5, Pag. 215-221

Cosa fare nella diarrea ematica? Tutto e niente?

Giovanni Casulli, Marina De Giosa, Giuliana Metrangolo, Melodie O. Aricò, Désirée Caselli
Giovanni Casulli 1, Marina De Giosa 1, Giuliana Metrangolo 2, Melodie O. Aricò 3, Désirée Caselli 4 - 1 Scuola di Specializzazione in Pediatria, Università degli studi di Bari; 2 Scuola di Specializzazione in Malattie Infettive, Università degli studi di Bari; 3 UO Pediatria, Ospedale G.B. Morgagni – L. Pierantoni, AUSL della Romagna, Forlì; 4 UOC Malattie Infettive, Ospedale Pediatrico Giovanni XXIII, Azienda Ospedaliero-Universitaria consorziale Policlinico di Bari

Vuoi citare questo articolo? DOI: 10.53141/QACP.2023.215-221

Presentiamo il caso di un bambino di 7 anni, con una storia di febbre e diarrea e che dopo 2 giorni dall’inizio dei sintomi ha presentato tracce di sangue rosso vivo nelle feci, per cui è stato condotto in pronto soccorso e poi ricoverato. Dalle indagini microbiologiche eseguite sulle feci emergeva la positività per Campylobacter e per Norovirus. Durante la degenza il paziente è stato trattato con terapia di supporto (reidratazione endovenosa e antipiretici) con rapido miglioramento clinico e dimissione in terza giornata.
Da una revisione della letteratura emerge come le enteriti emorragiche siano condizioni di frequente riscontro in età pediatrica, con eziologie differenti a seconda dell’età.
Nei bambini al di sopra dell’anno di età la causa più frequente è infettiva, virale o batterica. Nella maggior parte dei casi è sufficiente la terapia di supporto dato il decorso benigno delle infezioni. L’utilizzo di antibiotici in questi quadri clinici generalmente non modifica l’andamento; in alcuni casi può essere addirittura dannosa. Verranno discussi i patogeni più frequenti. Verrà presentato il protocollo regionale per la gestione della diarrea emorragica della regione Puglia, atto a identificare precocemente le infezioni da Shiga Toxin producer Escherichia coli (STEC), data la loro rilevanza clinica nel rischio evolutivo a sindrome emolitico uremica. 

We present the case of a 7-year-old boy with 2 days’ fever and diarrhea, who starts to present hemorrhagic diarrhea. He was evaluated in the Emergency Department and hospitalized. Campylobacter and Norovirus have been isolated on stool. During hospitalization, the patient was treated with intravenous rehydration and antipyretics, with rapid clinical improvement and discharge on the third day of hospitalization. A review of the literature shows that hemorrhagic enteritis is a frequent condition in children, with different etiologies depending on age. In children older than one year of age, the first cause is infective, of viral or bacterial origin. Generally, supportive care is sufficient in consideration of good prognosis of the infections. The use of antibiotics generally does not change outcomes; in some cases, it can even be harmful. The regional protocol for the management of hemorrhagic diarrhea in the Puglia region will be presented, with the aim of early identification of STEC infections, given their clinical relevance in the evolutionary risk of haemolytic uremic syndrome.


Quaderni acp - 2023; 30(5)

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