Siamo troppo lenti nelle azioni di tutela della salute dall’ inquinamento atmosferico. È questa la premessa del rapporto annuale di Legambiente Mal’ aria di città 2023. Questa analisi della situazione dell’ inquinamento atmosferico dei capoluoghi di provincia italiani mette in evidenza come l’ inquinamento dell’aria decresca troppo lentamente ponendo a rischio la salute dei cittadini italiani con criticità acute per alcune città legate ai giorni di sforamento del limite giornaliero per il PM10, e altre a cui porre attenzione quali quelle del PM2.5 e del NO2. OMS ha riportato recenti evidenze scientifiche sui limiti delle concentrazioni da non superare e la Direttiva europea sulla qualità dell’aria propone al ribasso i limiti (20 μg/mc) che si dovrebbero rispettare dal gennaio 2030 e che sono da considerare una tappa intermedia rispetto alle indicazioni dell’ OMS (15μg/mc). Ci sono dunque 7 anni per uniformarsi, ma nonostante le azioni di mitigazione messe in atto e le tangibili riduzioni delle emissioni non si è registrato un costante calo delle concentrazioni di inquinanti atmosferici praticamente in nessuna città, il tasso medio di riduzione delle concentrazioni a livello nazionale è infatti solo del 2% per il PM10 e il 3% per l’ NO2, quindi troppo lento per raggiungere l’ obiettivo stabilito dalla direttiva europea per il 2030. Si respira ancora troppo a lungo aria inquinata. Come nei numeri precedenti vengono qui riassunti sinteticamente i principali articoli pubblicati nelle riviste monitorate, tra cui numerosi sono proprio quelli relativi all’ inquinamento atmosferico. Tutti gli articoli e gli editoriali ritenuti degni di attenzione vengono elencati divisi per argomento, con un sintetico commento. Questo numero si basa sul controllo sistematico delle pubblicazioni di Novembre e Dicembre 2022.
Environment and health
We are too slow in health protection actions from air pollution; this is the premise of Legambiente' s annual report Mal'aria di città 2023. This report highlights how air pollution is decreasing too slowly, putting the health of Italian citizens at risk with critical issues for some cities related to the days of exceeding the daily limit for PM10. Considering that attention should also be put to the level of other pollutants like such as those of PM2.5 and NO2. WHO has reported recent scientific evidence on the limits of concentrations not to be exceeded, and the European Air Quality Directive proposes downward limits (20 μg/mc) that should be complied with from January 2030 and that are to be considered an intermediate step from the WHO indications (15μg/mc). So there are 7 years to comply, but despite the mitigation actions put in place and tangible emission reductions, there has been no steady decline in air pollutant concentrations in virtually any city; in fact, the average rate of reduction in concentrations nationwide is only 2% for PM10 and 3% for NO2, too slow to reach the target set by the European directive for 2030. Polluted air is still being breathed for too long. As in previous issues, the main articles published in the monitored journals are summarized here, among which numerous are precisely those related to air pollution. All articles and editorials deemed worthy of attention are listed divided by topic, with a brief commentary. This issue is based on systematic monitoring of the publications of November and December 2022.