La prevalenza dell’obesità in età evolutiva è in aumento, anche a causa delle restrizioni sociali dovute alla pandemia Covid-19 che, peggiorando lo stile di vita e la salute psicologica delle famiglie, ostacolano l’adesione alle cure tradizionali. Questo studio riporta due esperienze di medicina narrativa che potrebbero dare una svolta nella prevenzione e cura. La prima evidenzia l’efficacia di un trattamento focalizzato su relazione terapeutica con famiglie e ragazzi, atteggiamento non colpevolizzante, ascolto di pensieri ed emozioni di precedenti esperienze di cura e di stigma sul peso, invece che su anamnesi e consigli nutrizionali. La seconda evidenzia un cambiamento nelle convinzioni di 635 pediatri, che hanno aderito a un questionario sugli ostacoli al trattamento dell’obesità. Dall’iniziale pensiero focalizzato sulla famiglia come ostacolo principale e richiesta di educazione sanitaria, tempo e specialisti, dopo l’espressione del disagio e la valutazione narrativa degli ostacoli, i pediatri sono passati alla richiesta di formazione per migliorare la relazione terapeutica. La narrazione può offrire nuove opportunità di successo nella cura dell’obesità sia nella programmazione sanitaria sia nel colloquio con la famiglia.