Maltrattamento, 9 bimbi su 1000 seguiti dai servizi sociali, per violenze che avvengono in famiglia (91,4%). “Per ognuno di loro, altri 9 restano nell’ombra”
- 24 Mag 2021 alle 10:10:11
Milano, 21/05/2021- 9 bambini su 1000 sono seguiti dai servizi sociali per maltrattamento. È appena stata pubblicata la seconda Indagine nazionale sul maltrattamento di bambini e adolescenti in Italia, condotta da Terre del Hommes e CISMAI per l’Autorità garante dell’infanzia e adolescenza, su dati 2018. Tuttavia la prevalenza del maltrattamento in realtà è molto più elevata: le indagini retrospettive sia nazionali che internazionali indicano che la stima dei bambini maltrattati non riconosciuti o non segnalati sia quasi dieci volte superiore. Per ogni bambino segnalato ai servizi sociali ci sono nove bambini che vivono un’esperienza di abuso senza che i servizi sanitari o le agenzie educative siano in grado di identificarli. Possiamo dire di essere di fronte a una pandemia dove la maggior parte degli ammalati sono nascosti e per la quale ancor oggi non abbiamo a disposizione un valido sistema di protezione e sostegno. Lo rende noto il Gruppo Maltrattamento dell’Associazione Culturale Pediatri (Acp).
L’indagine ha raccolto i dati da 196 Comuni di tutta Italia e sono state considerate tutte le forma di abuso: patologia delle cure, violenza assistita, maltrattamento psicologico, maltrattamento fisico e abuso sessuale.
Il maltrattamento è nella stragrande maggioranza dei casi (91,4%) intra-familiare e la patologia delle cure e la violenza assistita sono le forme più frequenti di maltrattamento in età pediatrica.
I danni per questi bambini sono sempre gravi: danni cerebrali che si ripercuotono in età adulta con una invalidità sociale o lavorativa permanente e un frequente esito in malattie croniche come ipertensione arteriosa, cardiopatie, tumori e in una più breve aspettativa di vita. Anche il costo economico per tutta la comunità è importante ed è stimato in circa 13 miliardi di euro in Italia (0,84% del Pil), secondo una ricerca dell'Università Bocconi, Cismai e Terre des Hommes, con un incremento annuo di nuovi casi di poco meno di un miliardo di euro.
“Le conoscenze scientifiche, la prevalenza e la gravità del fenomeno non richiedono una riflessione ma una azione per prevenire il maltrattamento e per ridurne la ricorrenza”, dice Paolo Siani, pediatra e parlamentare, Capo gruppo del PD in Commissione bicamerale per l’Infanzia e l’Adolescenza. “É necessaria innanzitutto l’istituzione di un registro nazionale che raccolga tutte le segnalazioni e le prese in carico da parte dei servizi sociali: solo in questo modo possiamo conoscere la realtà, e di conseguenza progettare programmi mirati e dirigere in modo adeguato le risorse economiche da investire nella prevenzione”.
“Gli operatori e i professionisti che sono a contatto con i bambini hanno inoltre urgente bisogno di una formazione obbligatoria e permanente: medici, infermieri, educatori, insegnanti devono seguire un percorso formativo definito a livello nazionale che preveda continui richiami nel tempo così come è in altre nazioni europee”, aggiunge Carla Berardi, pediatra e referente del Gruppo Maltrattamenti di ACP.
“É dimostrato scientificamente che interventi di prevenzione sia primaria (ossia per tutta la popolazione) che secondaria (per famiglie a rischio) possono ridurre l’incidenza del maltrattamento. Questi interventi - dai programmi delle visite domiciliari agli interventi sulla promozione della genitorialità positiva - necessitano di un investimento in risorse umane e in strutture adeguate, e della collaborazione di più servizi, dalle agenzie educative ai servizi sociali e servizi sanitari”, continua Berardi.
Per la protezione del bambino inoltre devono essere realizzati interventi di protezione che al momento sono in essere solo in poche realtà. La costituzione di una rete che unisca le diverse strutture operanti sulla famiglia e sul bambino, in grado di intervenire in modo coordinato e competente su ogni diversa forma di maltrattamento e la costituzione di equipe multidisciplinari operanti in ogni provincia con la funzione di primo intervento diagnostico a supporto del professionista o dell'operatore in contatto quotidiano con i bambini. La proposta di legge 2801 di questa legislatura in tema di “Disposizioni per la prevenzione del maltrattamento dei minori” affronta già questo complesso modello di intervento “e noi auspichiamo fortemente che possa essere approvata e diventi legge il prima possibile”, conclude Federica Zanetto, presidente ACP.