Non preoccupatevi del bagno dopo mangiato. Preoccupatevi dell’acqua
- 27 Lug 2020 alle 10:59:05
In Italia 400 persone l'anno muoiono annegate. Tra loro, molti bambini
L’annegamento è tra le prime cause di morte per incidente dopo gli incidenti stradali nei bambini. A volte succede in pochissima acqua, anche in pochi cm, a volte sotto agli occhi degli adulti. Com’è possibile?
La preoccupazione prevalente nei familiari è spesso quella di evitare al bambino il bagno dopo mangiato. Attese anche oltre le 2 ore, quasi sempre inutili. Sarebbe – piuttosto – utilissimo imparare a riconoscere una persona che sta annegando. Riconoscere l’annegamento è cruciale: la metà dei bambini che annega ogni anno è in prossimità dei genitori e circa nel 10% dei casi l’adulto li sta effettivamente guardando, spesso senza avere la minima idea di ciò che sta accadendo.
Innanzitutto, è fondamentale sapere che chi sta annegando non grida per chiamare aiuto e non agita le braccia come forse qualche serie tv ci ha erroneamente abituato a pensare. Il sistema respiratorio ha come funzione basilare quella di respirare, e la parola è una funzione secondaria: prima di poter gridare, bisogna riuscire a respirare. In secondo luogo, è impossibile per un individuo che stia annegando agitare le braccia per richiamare l’attenzione. Le braccia infatti reagiscono involontariamente e si pongono allargate sotto la superficie dell’acqua. Questo permette alla persona di rispuntare fuori dal filo dell’acqua per qualche secondo per cercare ossigeno prima di scomparire. Il bambino più piccolo, sotto ai 6 anni, quando immerso nell’acqua non riesce a sollevare bene la testa in quanto è più pesante rispetto al corpo. Per questo assumerà un galleggiamento in posizione prona - a pancia sotto - con il volto immerso.
Il bambino di età superiore ai 6 anni tenderà invece ad avere un galleggiamento verticale e con le braccia allargate batte sull’acqua: e questo riflesso potrebbe a sua volta ingannare l’adulto, dando l’idea di un gioco.
Nel mondo, i tassi più alti di annegamento riguardano i bambini di età compresa fra 1 e 4 anni, seguiti dai bambini di 5-9 anni di età. La mancanza di sorveglianza da parte degli adulti è il principale fattore favorente gli incidenti di annegamento dei bambini. Ricordate che sono descritti annegamenti nei bambini anche in piccole quantità di acqua (pozze, piscinette dei giardini, torrenti di acqua).
I fattori principali associati all’annegamento sono:
L’annegamento è tra le prime cause di morte per incidente dopo gli incidenti stradali nei bambini. A volte succede in pochissima acqua, anche in pochi cm, a volte sotto agli occhi degli adulti. Com’è possibile?
La preoccupazione prevalente nei familiari è spesso quella di evitare al bambino il bagno dopo mangiato. Attese anche oltre le 2 ore, quasi sempre inutili. Sarebbe – piuttosto – utilissimo imparare a riconoscere una persona che sta annegando. Riconoscere l’annegamento è cruciale: la metà dei bambini che annega ogni anno è in prossimità dei genitori e circa nel 10% dei casi l’adulto li sta effettivamente guardando, spesso senza avere la minima idea di ciò che sta accadendo.
Innanzitutto, è fondamentale sapere che chi sta annegando non grida per chiamare aiuto e non agita le braccia come forse qualche serie tv ci ha erroneamente abituato a pensare. Il sistema respiratorio ha come funzione basilare quella di respirare, e la parola è una funzione secondaria: prima di poter gridare, bisogna riuscire a respirare. In secondo luogo, è impossibile per un individuo che stia annegando agitare le braccia per richiamare l’attenzione. Le braccia infatti reagiscono involontariamente e si pongono allargate sotto la superficie dell’acqua. Questo permette alla persona di rispuntare fuori dal filo dell’acqua per qualche secondo per cercare ossigeno prima di scomparire. Il bambino più piccolo, sotto ai 6 anni, quando immerso nell’acqua non riesce a sollevare bene la testa in quanto è più pesante rispetto al corpo. Per questo assumerà un galleggiamento in posizione prona - a pancia sotto - con il volto immerso.
Il bambino di età superiore ai 6 anni tenderà invece ad avere un galleggiamento verticale e con le braccia allargate batte sull’acqua: e questo riflesso potrebbe a sua volta ingannare l’adulto, dando l’idea di un gioco.
Nel mondo, i tassi più alti di annegamento riguardano i bambini di età compresa fra 1 e 4 anni, seguiti dai bambini di 5-9 anni di età. La mancanza di sorveglianza da parte degli adulti è il principale fattore favorente gli incidenti di annegamento dei bambini. Ricordate che sono descritti annegamenti nei bambini anche in piccole quantità di acqua (pozze, piscinette dei giardini, torrenti di acqua).
I fattori principali associati all’annegamento sono:
- La presenza di una piscina privata in una casa dove ci sono bambini fra 1 a 4 anni
- Non aver imparato a nuotare dopo i 4-5 anni
- La mancanza di barriere che impediscano ai bambini di accedere alla piscina
- La mancanza di supervisione costante sui bambini
- Per i ragazzi al di sopra dei 15 anni, invece, l’annegamento è più probabile in acque di fiume, mare o lago, a causa di comportamenti incauti (fare il bagno in condizioni climatiche avverse (coll’acqua agitata ecc.), andare troppo al largo e stancarsi eccessivamente nuotando ecc.)
- Il mancato uso di giubbotti di salvataggio sulle imbarcazioni
- L’uso di alcol. A questo proposito, i ragazzi italiani cominciano ad essere sempre più consumatori problematici di questa sostanza, anche in relazione al rischio annegamento
- La presenza di epilessia o disturbi neurologici analoghi
L’evento deve essere trattato come un qualsiasi caso di arresto cardiaco. Si deve chiamare il prima possibile il 118/112 e procedere secondo le indicazioni BLS (Basic Life Support), come spiegato qui https://ferrandoalberto.blogspot.com/search?q=annegamento
Bagno dopo mangiato: sì o no?
Se avete mangiato pasti molto abbondanti e ricchi di grassi non bastano 3 ore a terminare la digestione. Il tonno ad esempio richiede 360 minuti, 6 ore, così come gli alimenti grassi. La notizia qui è che però, nel caso in cui abbiate fatto un pasto leggero, cosa sempre raccomandabile d’estate, si può fare il bagno durante la digestione.
Quindi, tendenzialmente:
- Non bisogna mai abbuffarsi prima di qualsiasi sforzo fisico, ma specialmente prima di una nuotata. Gli adulti, inoltre, non devono assumere sostanze alcoliche.
- L'immersione in acqua deve essere graduale. Bisogna entrare lentamente in acqua bagnandosi il viso con l’acqua nella quale ci si immerge, poi il torace e l’addome quando ancora l’acqua è ancora bassa, in modo da poter tornare a riva immediatamente qualora si avvertisse un malessere;