Anno. 2018, Volume. 25, N. 3, Pag. n.1

Apgar a 5’ e 10’ e rischio di paralisi cerebrale e/o epilessia: uno studio osservazionale svedese


L’ indice di Apgar (IA) è un metodo pratico per descrivere lo stato del neonato, tuttavia, secondo le raccomandazioni dell’ APP, non è da considerare come predittivo di mortalità o esiti neurologici per il singolo soggetto e non deve essere usato a scopo prognostico. In questo studio svedese, ben condotto, che ha ricavato i dati dal Registro Nazionale delle Nascite e li ha incrociati con quelli del Registro Nazionale dei Pazienti, vengono correlati i dati sul valore di IA a 5’ e 10’ di una estesa coorte neonatale e le successive diagnosi di paralisi cerebrale infantile (PCI) e epilessia fino a 16 anni di vita.

Questo studio è il primo che ha considerato i valori di IA al 10’ ed il rischio successivo di PCI ed epilessia. Esso evidenzia che tra i 5’ e i 10’ anche un piccolo decremento del valore di IA correla con un aumento del rischio di sviluppare queste patologie, anche se tale rischio è inversamente proporzionale al valore di IA a 5’ e 10’, suggerendo l’importanza di registrare l’ IA a 10’ anche quando il valore a 5’ è normale.

Apgar at 5’ and 10’ and the risk of cerebral palsy and/or epilepsy: a swedish observational study The Apgar index (IA) is a practical tool able to describe the state of a newborn, nevertheless, the AAP recommendations consider it non predictive of mortality or neurological outcomes for a single subject and it should not be used for a prognosis. In this well done swedish study based on data from the National Birth registry crossed with the National Patients Registry, data on the value of IA at 5 ‘and 10’ of an extended neonatal cohort and the subsequent diagnoses of cerebral palsy (PCI) and epilepsy up to 16 years of life are correlated. This is the first study tha has considered IA values at 10’ and the subsequent risk of cerebral palsy and epilepsy. The study shows tha at 5’ and 10’ even a small reduction of the IA value correlates with an increasing risk of these diseases. The risk is inversely proportional to the IA value at 5’ and 10’ suggesting the importance of recording the 10’ IA values even when the 5’ value is normal.


Pagine Elettroniche di Qacp - 2018; 25(3)

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