CS ACP: 20 giugno Giornata del rifugiato
- 20 Giu 2018 alle 15:10:21
PEDIATRI ACP: I rifugiati sono le persone più vulnerabili del mondo. I loro figli i più deboli fra i deboli. Noi medici e operatori sanitari abbiamo la responsabilità dell’accoglienza e della protezione
È la frontiera
Per molti è sinonimo di impazienza, per altri di terrore.
Per altri ancora coincide con gli argini di un fortino che si vuole difendere
La frontiera corre sempre nel mezzo.
Di qua c’è il mondo di prima. Di là c’è quello che deve ancora venire, e che forse non arriverà mai.
(A. Leogrande. La frontiera. Feltrinelli, 2015)
Oggi 20 giugno è la Giornata Mondiale del Rifugiato, l’Associazione Culturale Pediatri nella consapevolezza che “l’immigrazione è una realtà umana, sociale, politica, giuridica molto complessa, che richiede sensibilità nel rispetto dei valori costituzionali di uguaglianza e solidarietà, con particolare attenzione alle problematiche che riguardano i “minori”, quali “persone” e “soggetti di diritto” nell’ambito della famiglia e della società” (Quaderni Acp 2014;4:176-8), anche alla luce di modelli di intervento e accoglienza promossi al suo interno, sollecita gli operatori della cura, e non solo, a essere/diventare portatori di messaggi di corretta informazione.
Bisogna distinguersi dal “rumore di fondo”, dalle politiche allarmistiche e razziste, contribuire a diffondere spirito di accoglienza e di equità sociale, sola garanzia di benessere e salute per tutti a promuovere un’accoglienza di rete che faccia leva su attenzione collettiva, responsabilità di cura e coesione sociale dell’intera comunità a capire che molti sono gli elementi di complessità, gli aspetti che non si conoscono, i bisogni da considerare, in un problema che è grande e che è anche culturale.
La promozione e la tutela della salute, e in particolare quella dei minori migranti, esigono considerazione della loro particolare vulnerabilità, attenzione ai bisogni, ricerca di sinergie affidabili tra le Istituzioni, monitoraggio dei percorsi di accoglienza, sensibilizzazione e consapevolezza collettiva.
I rifugiati sono le persone più vulnerabili del mondo
Lasciano dietro di sé tutte le loro cose e la loro storia per la paura, ben motivata, di essere perseguitati a causa della propria razza, religione, nazionalità, appartenenza a un particolare gruppo sociale o per un’opinione politica (Convenzione ONU per i Rifugiati 1951).
Hanno portato con sé o hanno affidato a qualcuno i loro bambini, esponendoli ai rischi del deserto e del mare, per offrire loro un futuro. Ma non sanno che i paesi “sviluppati” nei quali ripongono tanta fiducia, in realtà hanno paura di perdere qualcosa.
Hanno già perso i valori dell’accoglienza e della solidarietà e soprattutto l’istinto di protezione e il senso del dovere per bambini e adolescenti, i “minori” il cui diritto alla vita, sopravvivenza e sviluppo sono sanciti nella Convenzione Onu sui Diritti dell’Infanzia e dell’Adolescenza (CRC NY 1989) ratificata in Italia con la legge 27 maggio 1991.
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