In questo articolo si vuole proporre una riflessione sulla necessità, per il pediatra, di aprirsi ai contributi di altre discipline “umane” per acquisire nuove chiavi di lettura nella relazione di cura con il bambino e la sua famiglia. Il tema della sofferenza e del dolore può essere un buon punto di partenza, perch. trasversale a tutta la pediatria e oggetto di crescente attenzione a ogni livello. La pedagogia ci può aiutare a decifrare meglio modi di essere e di porsi in relazione alla sofferenza, che possono esserci preziosi nella comprensione di chi ci sta di fronte.
In this paper we reflect on the opportunity that the paediatrician opens his mind to other human sciences to gain new perspectives in the therapeutic relationship with the child and his family. We suggest that suffering and pain could be a reasonable starting point that crosses the whole paediatric practice and is at the centre of attention of all decisional levels. Pedagogy can help us in the interpretation of the different ways of being and facing suffering, valuable in understanding our patients.