Today’ students represent the first generations to grow up with digital technology, some refer to them as digital natives. They are all “native speakers” of the digital language of computers, video games, cell phones and the Internet. The electromagnetic fields produced by mobile phones are classified by the International Agency for Research on Cancer (IARC) as possibly carcinogenic to humans, so they can interfere with our health and overall with children’s health. Our investigation considers only this aspect, also if we are conscious of other features about excessive use of digital devices in the childhood. This study tries to understand how the digital natives use the mobile phone with the object to teach the correct use. The investigation was made with the collaboration of junior secondary school and Healthy and Enviromental agencies. The conclusions of this study reveal that digital natives use the mobile phone in a wrong way.
Gli studenti dei nostri giorni rappresentano la prima generazione cresciuta con la tecnologia digitale, definiti anche nativi digitali. Si intende cos. definire una persona cresciuta con tecnologie digitali come il computer, internet, telefoni cellulari. I campi elettromagnetici prodotti dai cellulari sono classificati dall’Agenzia Internazionale per la Ricerca sul Cancro (IARC) come possibili cancerogeni per l’uomo, essi possono quindi interferire con la nostra salute e soprattutto con la salute dei ragazzi e a questo aspetto si limita la nostra indagine, pur consapevoli di ben altri e complessi aspetti legati all’eccessivo uso dei dispositivi digitali da parte di soggetti in et. pediatrica. Con questo studio si . cercato di comprendere come il cellulare sia utilizzato dai ragazzi, al fine di proporre poi la modalità di un uso corretto del cellulare. L’indagine è stata realizzata con la collaborazione di diversi soggetti istituzionali, in base alle disponibilità degli operatori presenti nel territorio (insegnanti, ASL, ARPA). Le conclusioni dello studio mostrano che il cellulare viene utilizzato dai ragazzi in modo non corretto.