L’allattamento al seno prolungato protegge anche dall’inquinamento?
- 30 Giu 2015 alle 06:06:45
a cura di Giacomo Toffol
L’inquinamento atmosferico nel periodo prenatale può modificare lo sviluppo psicomotorio dei bambini. Recentemente sono stati pubblicati diversi articoli che hanno analizzato questi effetti, tra cui uno studio europeo che ha incluso più di 9000 bambini tedeschi, olandesi, francesi, spagnoli, greci ed italiani [1]. Tutti gli studi hanno riscontrato che ad un aumento della concentrazione degli inquinanti durante la gravidanza corrisponde una riduzione dello sviluppo dei bambini, misurato ad età comprese tra 1 e 6 anni. Una recente pubblicazione spagnola ha quantificato questa riduzione utilizzando la Bayley Scales of Infant Development somministrata a 15 mesi di età (range: 13-18 mesi) [2]. Lo studio ha analizzato 438 coppie madre-bambino confrontando lo sviluppo psicomotorio con l’esposizione delle madri durante la gravidanza al PM 2,5, a NO2 ed al benzene. Sono stati valutati numerosi possibili fattori di confondimento, tra cui la distanza dell’abitazione da strade ad alto traffico e zone industriali, l’ assunzione di vegetali e frutta, l’ assunzione di alcool e il fumo attivo e passivo durante la gravidanza, e la durata dell’ allattamento. Erano inoltre disponibili informazioni sulle concentrazioni ematiche di DDe e PCB alla fine del terzo trimestre di gravidanza, e sulla concentrazione di Piombo e Mercurio nel cordone ombelicale. Ogni incremento di 1 microgrammo /m3 di PM2,5 si associa ad una diminuzione dell’ 1% nella scala dello sviluppo motorio (IC 90% da -1.76 a -0.53) e di 0,38 punti percentuali della scala di sviluppo mentale (IC 90% da -0,94 a 0,17). L’incremento di 1 microgrammo di NO2 si associa ad una diminuzione di 0.29 punti nella scala dello sviluppo mentale (IC 90% da -0.47 a -0.11) e di 0,14 punti nella scala motoria (IC 90% da -0.34 a 0,06). Considerando che le concentrazioni di PM 2,5 osservate in quest’ area variavano tra 12.2–28.9 μg/m3 si può apprezzare l’ importanza di questo effetto pur apparentemente piccolo [3]. Segnaliamo inoltre che queste correlazioni si rinforzavano quando veniva analizzato il sottogruppo di bambini che viveva vicino alle zone ad alta concentrazione industriale. Nei bambini residenti a meno di 100 metri di distanza da una industria infatti l’incremento di 1 microgrammo / m3 di PM2.5 era associato ad una variazione dei punteggi motori di -3.20 (IC 90% da -5.19 a -1,21) e dei punteggi mentali di -2,72 (IC 90% da -4,69 a -0.74). Gli autori dello studio hanno poi analizzato questi effetti confrontando i bambini allattati al seno per più di 4 mesi con gli altri, ed hanno evidenziato un possibile effetto protettivo dell’ allattamento. La riduzione del punteggio di sviluppo mentale associata all’ incremento di 1 μg/m3 di PM2.5 era infatti di solo 0.03 punti percentuali nei bambini allattati per più di 4 mesi, e di e di 0.85 punti per gli altri. Per l’incremento di 1 μg/m3 di NO2 la variazione era di 0.17 per i primi e di 0.40 per i secondi. Questo effetto, a nostra conoscenza mai descritto in precedenza, rafforza ulteriormente, anche nel campo delle patologie correlate all’ inquinamento, l’importanza dell’ allattamento materno prolungato.
Riferimenti bibliografici:
1. Guxens M, Garcia-Esteban R, Giorgis-Allemand L, et al. Air pollution during pregnancy and childhood cognitive and psychomotor development: six European birth cohorts. Epidemiology. 2014 Sep;25(5):636-47.
2. Lertxundi A. et al. Exposure to fine particle matter, nitrogen dioxide and benzene during pregnancy and cognitive and psychomotor developments in children at 15months of age. Environment international, 2015, 80: 33-40.
3. Lertxundi A. et al. Air quality assessment in urban areas of Gipuzkoa (Spain). Gaceta Sanitaria, 2010, 24.3: 187-192.
L’inquinamento atmosferico nel periodo prenatale può modificare lo sviluppo psicomotorio dei bambini. Recentemente sono stati pubblicati diversi articoli che hanno analizzato questi effetti, tra cui uno studio europeo che ha incluso più di 9000 bambini tedeschi, olandesi, francesi, spagnoli, greci ed italiani [1]. Tutti gli studi hanno riscontrato che ad un aumento della concentrazione degli inquinanti durante la gravidanza corrisponde una riduzione dello sviluppo dei bambini, misurato ad età comprese tra 1 e 6 anni. Una recente pubblicazione spagnola ha quantificato questa riduzione utilizzando la Bayley Scales of Infant Development somministrata a 15 mesi di età (range: 13-18 mesi) [2]. Lo studio ha analizzato 438 coppie madre-bambino confrontando lo sviluppo psicomotorio con l’esposizione delle madri durante la gravidanza al PM 2,5, a NO2 ed al benzene. Sono stati valutati numerosi possibili fattori di confondimento, tra cui la distanza dell’abitazione da strade ad alto traffico e zone industriali, l’ assunzione di vegetali e frutta, l’ assunzione di alcool e il fumo attivo e passivo durante la gravidanza, e la durata dell’ allattamento. Erano inoltre disponibili informazioni sulle concentrazioni ematiche di DDe e PCB alla fine del terzo trimestre di gravidanza, e sulla concentrazione di Piombo e Mercurio nel cordone ombelicale. Ogni incremento di 1 microgrammo /m3 di PM2,5 si associa ad una diminuzione dell’ 1% nella scala dello sviluppo motorio (IC 90% da -1.76 a -0.53) e di 0,38 punti percentuali della scala di sviluppo mentale (IC 90% da -0,94 a 0,17). L’incremento di 1 microgrammo di NO2 si associa ad una diminuzione di 0.29 punti nella scala dello sviluppo mentale (IC 90% da -0.47 a -0.11) e di 0,14 punti nella scala motoria (IC 90% da -0.34 a 0,06). Considerando che le concentrazioni di PM 2,5 osservate in quest’ area variavano tra 12.2–28.9 μg/m3 si può apprezzare l’ importanza di questo effetto pur apparentemente piccolo [3]. Segnaliamo inoltre che queste correlazioni si rinforzavano quando veniva analizzato il sottogruppo di bambini che viveva vicino alle zone ad alta concentrazione industriale. Nei bambini residenti a meno di 100 metri di distanza da una industria infatti l’incremento di 1 microgrammo / m3 di PM2.5 era associato ad una variazione dei punteggi motori di -3.20 (IC 90% da -5.19 a -1,21) e dei punteggi mentali di -2,72 (IC 90% da -4,69 a -0.74). Gli autori dello studio hanno poi analizzato questi effetti confrontando i bambini allattati al seno per più di 4 mesi con gli altri, ed hanno evidenziato un possibile effetto protettivo dell’ allattamento. La riduzione del punteggio di sviluppo mentale associata all’ incremento di 1 μg/m3 di PM2.5 era infatti di solo 0.03 punti percentuali nei bambini allattati per più di 4 mesi, e di e di 0.85 punti per gli altri. Per l’incremento di 1 μg/m3 di NO2 la variazione era di 0.17 per i primi e di 0.40 per i secondi. Questo effetto, a nostra conoscenza mai descritto in precedenza, rafforza ulteriormente, anche nel campo delle patologie correlate all’ inquinamento, l’importanza dell’ allattamento materno prolungato.
Riferimenti bibliografici:
1. Guxens M, Garcia-Esteban R, Giorgis-Allemand L, et al. Air pollution during pregnancy and childhood cognitive and psychomotor development: six European birth cohorts. Epidemiology. 2014 Sep;25(5):636-47.
2. Lertxundi A. et al. Exposure to fine particle matter, nitrogen dioxide and benzene during pregnancy and cognitive and psychomotor developments in children at 15months of age. Environment international, 2015, 80: 33-40.
3. Lertxundi A. et al. Air quality assessment in urban areas of Gipuzkoa (Spain). Gaceta Sanitaria, 2010, 24.3: 187-192.