Inquinamento atmosferico indoor e patologie respiratorie: uno studio sui ragazzi di Palermo
- 02 Apr 2015 alle 10:19:29
a cura di Giacomo Toffol
Un recente studio italiano pubblicato su Environmental Research conferma la scarsa qualità dell’ aria all’ interno delle abitazioni e porta nuove prove sull’importanza dell’ inquinamento indoor nella genesi delle patologie respiratorie. Si tratta di uno studio effettuato a Palermo nel quale sono state effettuate delle misurazioni della concentrazione di diossido di Azoto (NO2) all’ interno ed all’ esterno delle abitazioni di un campione di 303 ragazzi di età compresa tra 11 e 17 anni, distribuiti omogeneamente in tutti i quartieri della città. Gli ossidi di Azoto sono sostanze inquinanti prodotte principalmente dalla combustione di motori ed impianti termici. Nelle città il traffico veicolare è responsabile di almeno il 50% dell’inquinamento dell’aria esterna, soprattutto a causa dell’ utilizzo dei motori diesel. Negli ambienti interni all’ inquinamento che penetra dall’ esterno si somma anche quello prodotto dall’uso del gas da cucina e dal fumo di sigaretta. Per questo motivo la concentrazione indoor di questa sostanza risulta superiore a quella esterna. In questo studio la concentrazione di NO2 è stata misurata per una settimana durante la primavera ( aprile-maggio) ed una durante l’inverno (gennaio-febbraio) all’ esterno di una finestra o su un poggiolo e nel salotto di casa, ritenuto la stanza in cui gli abitanti trascorrono la maggior parte del tempo. Lo studio ha rilevato delle concentrazioni medie sia in inverno che in primavera sempre superiori all’ interno delle case rispetto all’ esterno, e maggiori nelle zone centrali della città e nelle zone ad intenso traffico di automezzi pesanti. Significativo il fatto che nelle case di circa un quarto dei ragazzi studiati la concentrazione di NO2 fosse superiore, sia in primavera che in inverno, al livello soglia raccomandato dall’ OMS, pari a 40 mg/m3. Gli autori dello studio, mediante un’indagine questionaria ed un esame spirometrico, hanno poi analizzato l’effetto dell’ inquinamento sulle patologie respiratorie dei ragazzi (asma, wheezing, rinocongiuntivite) e sulla loro funzionalità polmonare, confermando le prove già presenti in letteratura sulla nocività dell’ inquinamento indoor per la salute respiratoria. Questo studio conferma ancora una volta come anche nelle città senza una grossa concentrazione di impianti industriali l’inquinamento atmosferico sia un problema prioritario per la salute e come l’unico rimedio sia rappresentato da una riduzione drastica del traffico veicolare privato.
Per approfondire:
:: Inquinamento da NO2 in ambiente urbano: effetti sulla funzionalità polmonare
Un recente studio italiano pubblicato su Environmental Research conferma la scarsa qualità dell’ aria all’ interno delle abitazioni e porta nuove prove sull’importanza dell’ inquinamento indoor nella genesi delle patologie respiratorie. Si tratta di uno studio effettuato a Palermo nel quale sono state effettuate delle misurazioni della concentrazione di diossido di Azoto (NO2) all’ interno ed all’ esterno delle abitazioni di un campione di 303 ragazzi di età compresa tra 11 e 17 anni, distribuiti omogeneamente in tutti i quartieri della città. Gli ossidi di Azoto sono sostanze inquinanti prodotte principalmente dalla combustione di motori ed impianti termici. Nelle città il traffico veicolare è responsabile di almeno il 50% dell’inquinamento dell’aria esterna, soprattutto a causa dell’ utilizzo dei motori diesel. Negli ambienti interni all’ inquinamento che penetra dall’ esterno si somma anche quello prodotto dall’uso del gas da cucina e dal fumo di sigaretta. Per questo motivo la concentrazione indoor di questa sostanza risulta superiore a quella esterna. In questo studio la concentrazione di NO2 è stata misurata per una settimana durante la primavera ( aprile-maggio) ed una durante l’inverno (gennaio-febbraio) all’ esterno di una finestra o su un poggiolo e nel salotto di casa, ritenuto la stanza in cui gli abitanti trascorrono la maggior parte del tempo. Lo studio ha rilevato delle concentrazioni medie sia in inverno che in primavera sempre superiori all’ interno delle case rispetto all’ esterno, e maggiori nelle zone centrali della città e nelle zone ad intenso traffico di automezzi pesanti. Significativo il fatto che nelle case di circa un quarto dei ragazzi studiati la concentrazione di NO2 fosse superiore, sia in primavera che in inverno, al livello soglia raccomandato dall’ OMS, pari a 40 mg/m3. Gli autori dello studio, mediante un’indagine questionaria ed un esame spirometrico, hanno poi analizzato l’effetto dell’ inquinamento sulle patologie respiratorie dei ragazzi (asma, wheezing, rinocongiuntivite) e sulla loro funzionalità polmonare, confermando le prove già presenti in letteratura sulla nocività dell’ inquinamento indoor per la salute respiratoria. Questo studio conferma ancora una volta come anche nelle città senza una grossa concentrazione di impianti industriali l’inquinamento atmosferico sia un problema prioritario per la salute e come l’unico rimedio sia rappresentato da una riduzione drastica del traffico veicolare privato.
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