Comunicato Stampa CIANB – “A conti fatti”
- 27 Mar 2015 alle 08:50:04

- ricordare che “il Ministero della salute riconosce che l’allattamento al seno è un diritto fondamentale dei bambini e che è un diritto delle mamme essere sostenute nella realizzazione del loro desiderio di allattare nel rispetto delle diverse culture e nell’impegno a colmare ogni tipo di disuguaglianze”;
- fornire “informazioni corrette sui benefici e sulla pratica dell’allattamento al seno, in modo che le stesse possano prendere decisioni informate. Per garantire la massima indipendenza, queste informazioni non possono essere fornite da entità che abbiano interessi commerciali nella produzione, distribuzione e vendita di alimenti per l’infanzia e di strumenti per la loro somministrazione”. Nella trasmissione purtroppo sarebbe stato difficile fare ciò davanti ad una cascata di biberon e ciucci e dietro un tavolo colmo di scatole di formula artificiale e baby foodinquadrate insistentemente, con etichette coperte ma riconoscibilissime e con evidente la discutibile indicazione del timing all’uso;
- assicurare che siano comprese informazioni sugli “svantaggi legati al fatto di non allattare al seno e sull’uso corretto dei latti formulati per l’infanzia, qualora sia impossibile la pratica dell’allattamento al seno”. Parte di questi riguarda il costo della spesa per la formula artificiale, comunemente calcolata in 500/800 euro a famiglia nei primi 6 mesi (contro la gratuità del latte materno) ed i troppo sottovalutati costi per l’intera comunità proporzionati al mancato allattamento ed al conseguente aumento di tante situazioni patologiche (in USA 10 miliardi di dollari /anno con l’80% di allattamento esclusivo per sei mesi [2]);
- ricordare che “dopo i primi sei mesi, le madri siano incoraggiate e sostenute a continuare ad allattare fino a quando lo desiderino, anche oltre l’anno di vita. Alimenti complementari adeguati e sicuri siano introdotti quando il bambino dimostri interesse per gli stessi, ordinariamente dopo i primi sei mesi.” L’alimentazione complementare comprende la preparazione casalinga dei cibi che accompagnano l’allattamento dopo i primi sei mesi e non solo i cibi industriali che hanno un maggiore costo in un momento di particolare difficoltà economica per tutti;
- ribadire che, tra tante composizioni sovrapponibili e comunque sempre diverse da quelle del latte umano, non esiste una formula migliore delle altre che abbia delle prove di efficacia nella letteratura scientifica;
- sottolineare che l’Organizzazione Mondiale della Sanità e l’EFSA (l’Autorità europea per la sicurezza alimentare) hanno affermato che i “latti di crescita” non apportano alcun valore aggiunto rispetto a una dieta bilanciata nel soddisfare il fabbisogno nutrizionale dei bambini nella prima infanzia nell’Unione europea.
- il Ministero della Salute si esprima chiaramente sui limiti invalicabili dal marketing relativo ai latti formulati e a tutto il baby food, al fine di evitare che, in assenza di regole, i canali della comunicazione pubblica possano essere impropriamente utilizzati per aumentare il consumo di prodotti inutili e costosi
- la Presidenza RAI vigili con maggiore attenzione sui contenuti delle trasmissioni dedicate all’alimentazione nella prima infanzia e controlli preventivamente che siano coerenti con le Linee Guida ministeriali dove il Ministero della Salute “auspica che i mezzi di comunicazione di massa rappresentino l’allattamento al seno come il modo naturale e normale per l’alimentazione nella prima infanzia”
- La CIANB chiede inoltre al Ministero della Salute ed alla Presidenza RAI di attivare con sempre maggiore continuità iniziative informative scientificamente corrette, libere da ogni conflitto di interessi e coerenti con la scelta di proteggere l’alimentazione del bambino a cominciare dall’allattamento materno.