I pediatri sanno bene, che la crescente complessità sociale, l’aumento delle patologie croniche e delle condizioni di disabilità e di disagio psichico, e d’altro canto la progressiva riduzione del numero di pediatri stessi e la difficile congiuntura economica candidano il nostro Paese, in un futuro molto vicino, a una situazione critica sia della salute dei bambini che dell’assistenza pediatrica. Per questo ACP ritiene che siano necessarie nuove politiche e nuove forme organizzative assistenziali, in grado di affrontare i problemi in maniera più efficace, nell’ottica di una medicina centrata sul bambino e sulla famiglia, con una maggiore uniformità su tutto il territorio nazionale, perché non è accettabile una sanità a diverse velocità nelle varie Regioni d’Italia, come purtroppo si verifica adesso. La nostra proposta è stata stilata seguendo le varie fasi della vita del bambino, partendo dalla salute preconcezionale e non dai servizi con la certezza che un SSN tarato sui bisogni sarà in grado di dare risposte adeguate ed efficienti alla popolazione. Siamo convinti che il SSN universalistico va difeso, innovando laddove necessario per migliorare la qualità dei percorsi assistenziali, migliorare la prevenzione, ponendo attenzione ad allocare le risorse sulla base delle esigenze e delle evidenze scientifiche. Crediamo che in questo momento l’Italia sia pronta per rapidi e drastici cambiamenti e vogliamo offrire il nostro contributo di operatori della sanità. _________ Paolo Siani