COMUNICATO STAMPA. Giornata internazionale dei diritti dell’Infanzia e dell’Adolescenza: subito politiche a sostegno della famiglia e dei minori
- 20 Nov 2013 alle 08:55:00
COMUNICATO STAMPA Roma 20 novembre 2013
Giornata internazionale dei diritti dell’Infanzia e dell’Adolescenza: subito politiche a sostegno della famiglia e dei minori
L’Associazione Culturale Pediatri vuole oggi richiamare l’attenzione sull’esigenza non più rinviabile di approvare al più presto un Piano per l’Infanzia per il nostro Paese. Da molti anni, l’Italia non ha più un documento guida che regoli le scelte in materia di prevenzione del disagio minorile, oltre ad aver ridotto all’osso le risorse per le famiglie e per la scuola. Resta quindi totalmente disattesa la Raccomandazione della Commissione Europea ai Governi dell’Unione datata 20 febbraio 2013, in cui si chiedeva a tutti gli Stati membri di adoperarsi attivamente investendo nell’infanzia per spezzare il circolo vizioso dello svantaggio sociale. I pediatri ACP proprio in questa giornata chiedono alle Istituzioni politiche di avviare al più presto la bonifica dei siti inquinati, a partire dalla Terra dei fuochi in Campania, senza dimenticare i bambini di Taranto, per garantire il diritto al futuro a chi nasce nelle zone più disagiate del nostro Paese.
"L’umanità deve all’infanzia il meglio di ciò che ha da offrire". Queste parole furono pronunciate nel 1989 di fronte all’Assemblea delle Nazioni Unite dall’allora Segretario Generale, Kofi A. Annan. L’Assemblea adottava la Convenzione sul tema dei diritti dei bambini. Furono 193 i paesi ad aderire, tra i quali, due anni dopo, l’Italia.
L’anniversario di quella storica decisione cade il 20 novembre, giornata in cui, nel mondo, si celebra la Giornata internazionale dei diritti dell’infanzia e dell’adolescenza.
L’Associazione Culturale Pediatri vuole oggi richiamare l’attenzione delle Istituzioni e dei decisori politici sull’esigenza non più rinviabile di approvare al più presto un Piano per l’Infanzia per il nostro Paese. Ricordiamo infatti che da molti anni, l’Italia non ha più un documento guida che regoli le scelte in materia di prevenzione del disagio minorile, oltre ad aver ridotto all’osso le risorse per le famiglie e per la scuola. Investire su politiche di prevenzione, non ci stancheremo mai di ribadirlo con forza, resta la migliore arma per scongiurare tutti i problemi legati allo svantaggio sociale: povertà, delinquenza, abbandono scolastico, malattia, disoccupazione.
Resta totalmente disatteso il richiamo della Commissione Europea ai Governi dell’Unione, formalizzato nella Raccomandazione del 20 febbraio di quest’anno, in cui si richiamava tutti gli Stati membri ad adoperarsi attivamente investendo nell’infanzia per spezzare il circolo vizioso dello svantaggio sociale.
Scrive così la Commissione Ue: «L’intervento precoce e la prevenzione sono essenziali per l'elaborazione di strategie al tempo stesso più efficaci e più efficienti; in effetti la spesa pubblica necessaria per rimediare alle conseguenze della povertà infantile e dell'esclusione sociale è generalmente più importante di quella richiesta per interventi in più tenera età».
E prosegue sottolineando che: «affrontare il disagio sociale sin dalla prima infanzia costituisce uno strumento importante per intensificare la lotta contro la povertà e l'esclusione sociale in generale. La prevenzione si realizza in modo efficace quando si concretizza attraverso strategie integrate che associano misure di supporto all'inserimento professionale dei genitori, un sostegno finanziario adeguato e l'accesso a servizi essenziali per il futuro dei minori, come un'istruzione (prescolare) di qualità, l'assistenza sanitaria, servizi nel settore degli alloggi e servizi sociali, nonché occasioni per i minori di partecipare alla vita sociale e di esercitare i loro diritti, per consentire loro di realizzare pienamente il loro potenziale e aumentare la loro capacità di resistenza alle avversità».
I medici pediatri ACP sono in prima linea per difendere il diritto alla vita di tutti i bambini, un diritto che viene leso in tutti i modi, anche attraverso la mancanza di politiche dedicate ai minori. Il danno causato dalla mancata attenzione alla vita dei bambini lo pagheremo domani.
• ACP chiede al Governo, al Parlamento e a tutti i decisori politici locali e territoriali di promuovere senza rinvii ulteriori un piano di sostegno alle politiche per l’Infanzia. • Le risorse per i servizi all’infanzia vanno storicizzate ed erogate con continuità. • Gli interventi devono essere precoci, perché più convenienti. • Una politica fatta di risorse “una tantum” non favorisce la creazione di un sistema a supporto della famiglia e dei bambini.La ACP ha fatto propria anche la battaglia degli abitanti della cosiddetta Terra dei fuochi in Campania, e di quelli di Taranto in Puglia, sottolineando che, al di là delle vicende giudiziarie e dell’accertamento delle responsabilità che pure dovrà avvenire, occorre concentrare ogni sforzo per bonificare quei territori.
Il danno di salute per gli abitanti è certo: i veleni ci sono e non dobbiamo accollare alle vittime l’onere della prova sui danni che provoca la convivenza quotidiana con sostanze tossiche la cui presenza è accertata dalle Autorità.
I veleni uccidono, lentamente, ma uccidono. E a farne le spese sono le categorie più deboli: i neonati, i bambini, gli anziani, le persone ammalate, le donne incinte.
Il Piombo che i bambini del quartiere Tamburi di Taranto, a ridosso dell’ILVA, respirano è una sostanza fortemente tossica per il sistema nervoso e non c’è un livello ematico di questo metallo innocuo per i bambini. A Taranto c’è già la prova scientifica certa della esposizione della popolazione al piombo.
Il dovere dei medici è difendere il diritto alla vita delle persone. I pediatri hanno un dovere ancora più importante, richiamare ogni giorno l’attenzione sul diritto alla salute dei più piccoli, i più deboli, i più vulnerabili tra i cittadini.
I bambini ci chiedono impegno per il loro futuro, e l’Italia non sta facendo abbastanza per proteggere le generazioni future.
La Giornata internazionale dei diritti dell’infanzia e dell’adolescenza non resti un’enunciazione vuota, una celebrazione inutile, ma sia di stimolo per un’azione concreta a favore dei nostri bambini.
La politica fa finta di non vedere che le condizioni di disuguaglianza sociale ed economica nel nostro Paese ci sta facendo tornare indietro di decenni.
I bambini che nascono nelle aree svantaggiate del Paese ritrovano quelle difficoltà di futuro che credevamo di aver estirpato. Nuove povertà determinano nuove emergenze. E i pediatri possono e devono essere sentinelle dei bisogni dei più giovani.
Se non si rimette mano al più presto alle politiche di sostegno alle famiglie, le distanze tra chi può e chi non può sostentare adeguatamente i propri figli torneranno ad essere abissali come lo erano decenni fa.