COMUNICATO STAMPA: l’ACP piange la scomparsa di Franco Panizon
- 16 Ott 2012 alle 07:44:00
COMUNICATO STAMPA
Roma 16 ottobre 2012
L’Associazione Culturale Pediatri piange la scomparsa di Franco Panizon, padre della pediatria italiana, tra i fondatori dell’ACP
Ricordiamo tra le rivoluzioni da lui introdotte nelle cure pediatriche portate avanti negli anni settanta e ottanta presso l’Ospedale pediatrico Burlo Garofalo di Trieste: la deospedalizzazione del bambino, l’istituzione del day hospital l’accesso libero ai genitori nei reparti. Maestro di vita e professore emerito di pediatria , ha dedicato parte degli ultimi anni di attività alle cure ai bambini dell’ospedale “Divina Providencia” di Luanda in Angola.
La pediatria italiana perde un suo grande maestro. Franco Panizon se n’è andato ieri sera a 87 anni nella sua Trieste. Scienziato, uomo di profonda cultura non solo medica, innovatore, Franco Panizon possedeva un grande carisma, una straordinaria forza critica e morale. I pediatri italiani, e non solo, devono molto all’intelligenza, al coraggio e alla capacità innovativa di Franco Panizon. Negli anni settanta e ottanta operò una rivoluzione nella Sanità italiana aprendo senza limiti le porte dei reparti ai genitori dei bambini ricoverati, introducendo il concetto di umanizzazione come pilastro delle cure in corsia. Limitando al massimo i tempi di ricovero, anche attraverso l’istituzione del day hospital pediatrico.
Fondatore nel 1974, insieme ad altri pediatri, dell’Associazione Culturale Pediatri, che oggi lo ricorda con l’affetto e la riconoscenza che si deve ai maestri e di cui porterà avanti gli insegnamenti, primo fra tutti il dovere di andare oltre la scienza nelle cure del bambino, che è innanzitutto una persona da accogliere, come d’altronde testimoniato proprio dall’ultimo Congresso nazionale, che si è concluso a Torino sabato scorso.
Così ricorda Giorgio Tamburlini, pediatra, allievo di Panizon e poi direttore scientifico del Burlo Garofalo di Trieste: «Uno dei primi ricordi è la sua filosofia di docente, “Quella che voglio trasmettervi è la libertà”. Perché Panizon è stato fedele all’Università e alla sua missione di docente, ma allo stesso tempo è stato sempre uomo libero, lontano dai giochi e dalle miserie del potere baronale».
Grande disegnatore, di sé amava dire “Sono un pittore con l’hobby della pediatria”. Panizon come il suo coetaneo e amico Franco Basaglia sarà ricordato per la profonda carica innovativa verso una medicina umanizzata e per la forte e coerente critica verso le istituzioni.
Nato a Trieste nel 1925, è stato professore emerito di Pediatria presso il Dipartimento di Scienze della Riproduzione e dello Sviluppo dell'Università della sua città, e ha diretto la Clinica Pediatrica dell'Università, presso l’IRCCS Burlo Garofolo di Trieste.
È stato autore di numerosi libri di medicina, ha fondato le riviste di pediatria con il maggior impatto in Italia, dalla famosa e tuttora attiva “Medico e bambino” a “Rivista italiana di pediatria” e a “Prospettive in Pediatria”, alla più recente “Un pediatra per amico” (UPPA). I suoi manuali sono considerati dei classici.
“Questo vale per tutti gli uomini, ma specialmente per i medici e specialmente per i pediatri:
guardare in là, quanto più in là possibile.
Non pensare solo all’oggi del tuo paziente, pensa anche al suo domani.
Non pensare solo ai tuoi pazienti, ma pensa anche a tutti i pazienti.
Non pensare solo ai presenti, ma pensa anche ai lontani e ai futuri; ricorda che ognuno di noi, ma i medici più di altri, e i pediatri forse più degli altri medici, ha una minima, ma significativa responsabilità nello scrivere la cultura del nostro tempo e fa parte, quindi, della storia del mondo”. Franco Panizon