Sanità: esperti, in Italia ospedali non a "misura di bambino" - Poche le attivita’ ludiche nei reparti
17 Ott 2011 alle 07:30:00
ROMA - Quando un bambino entra in ospedale ''perde i suoi punti di riferimento'', per questo nei reparti di Pediatria devono essere messe in atto delle misure che rendano l'ospedale meno ostile: colorare le pareti, organizzare attività ludiche e leggere storie. In questo campo, pero', le Pediatrie italiane sono a meta' del cammino ed i nostri ospedali non sono dunque, ancora, 'a misura dei piccoli'. Secondo uno studio dell'Associazione Culturale Pediatri (Acp) e della Societa' Italiana di Scienze Infermieristiche Pediatriche (Sisip), in oltre il 90% dei casi, gli interventi per l'umanizzazione delle cure riguardano solo la parte strutturale pareti colorate, arredi per l'infanzia, camici colorati). Molto resta invece da fare sul fronte delle attività: solo un reparto su tre propone attività ludico-creative ai piccoli degenti. Inoltre, in meno della meta' dei reparti (47%) e' presente la scuola, che dovrebbe esistere per legge in tutte le Pediatrie. Più diffuse sono la clownterapia, le letture e l'arte e il personale interagisce con i volontari in oltre il 70% dei casi.Un punto debole e' il coinvolgimento delle famiglie, che partecipano solo per il 26% alle attività in corsia.Secondo i dati, sono più attrezzati i reparti negli ospedali generalisti che in quelli pediatrici, dove pero' si svolgono più progetti ludico-ricreativi.''Compito del pediatra e' non solo fare una corretta diagnosi e una terapia adeguata - affermano Paolo Siani, presidente dell'Acp e Filippo Festini, presidente della Sisip - ma anche favorire la conoscenza di un mondo possibile per quei gruppi di popolazione in stato di disagio sociale, e il ricovero ospedaliero che spesso avviene per patologie acute non gravi può rappresentare un'opportunità''.