Il Senatore Ignazio Marino apre il 23° Congresso dell’Associazione Culturale Pediatri
- 14 Ott 2011 alle 12:03:00
COMUNICATO STAMPA
Roma 13-15 ottobre - Auditorium Antonianum
Il Senatore Ignazio Marino apre il 23° Congresso dell’Associazione Culturale Pediatri
Roma 13 ottobre ore 15. Il senatore Ignazio Marino ha aperto il 23° congresso nazionale ACP “Il bambino che verrà”, e si è agganciato, sostenendole, alle tematiche portanti dell’associazione: centralità del merito in sanità, cure universali al di là della cittadinanza, rispetto dell’ambiente, lotta al dolore, sostegno alle Ong impegnate nei paesi dove l’infanzia è più lasciata a se stessa. Non dimenticando l’importanza della salute mentale e dell’uso dei farmaci palliativi per combattere la sofferenza inutile.
Nel saluto alla platea, il presidente Paolo Siani ha inaugurato i lavori con un forte richiamo ai valori del “mestiere di pediatra” sul campo, sempre al servizio dei pazienti, all’esigenza di chiarezza e onestà nell’ambito delle vaccinazioni e, in ospedale, all’importanza di dare centralità al bambino e alle sue esigenze.
Con il Patrocinio del Comitato Italiano per l’UNICEF
Il congresso ACP non ha sponsorizzazioni né accordi commerciali che lo sostengono
Il senatore Ignazio Marino, presidente della Commissione parlamentare d’inchiesta sull’efficacia e l’efficienza del Servizio Sanitario Nazionale, apre i lavori del 23° Congresso dell’Associazione Culturale Pediatri. “Oggi essere medici è più difficile di ieri, per questo in una società dalle complessità crescenti, occorre valorizzare e gratificare quei reparti che funzionano e che vanno contro le statistiche” e sui pediatri ACP: “Grazie per l’intransigenza e la severità con cui vi ponete nei confronti di molte tematiche che guardano al futuro dei bambini, come l’ambiente, criticando quando occorre”. In Italia, ha proseguito Marino, “bisogna occuparsi molto di più della lotta al dolore. Occorre rispondere alle esigenze di 11mila bambini che soffrono di dolore cronico. Nella legge sulle cure palliative che ho contribuito a scrivere, abbiamo un riferimento specifico alla lotta al dolore in ambito pediatrico”. E ha spiegato “Un’inchiesta voluta dalla Commissione che presiedo ha appurato che nell’uso di farmaci palliativi c’è ancora una differenza insopportabile tra nord e sud del Paese. In sei mesi, a nord si consumano 741mila confezioni di oppiacei, al centro, si scende a 261mila, mentre nel Sud la differenza vale 14 volte meno la cifra del settentrione: appena 54mila confezioni di oppiacei”. E puntualizza “Occorre rispondere alle esigenze di 11mila bambini che soffrono di dolore cronico. Nella legge sulle cure palliative che ho contribuito a scrivere, abbiamo un riferimento specifico alla lotta al dolore in ambito pediatrico”. In conclusione, il senatore Marino prima di salutare la platea ha ricordato la recente indagine sugli Ospedali psichiatrici giudiziari, che ha fortemente voluto, e la necessità di fare di più anche in ambito pediatrico riguardo alla SALUTE MENTALE. “Nell’Opg di Barcellona Pozzo di Gotto abbiamo trovato un ragazzo di 16 anni, internato con uomini di età avanzata e con forte disagio psichiatrico, perché nella sua città non vi erano strutture in grado di occuparsene. Questi episodi non sono più tollerabili”.
Il presidente dell’Associazione Culturale Pediatri ha salutato la platea con un discorso di forte richiamo ai valori della professione. “Siamo pediatri che scelgono di aggiornarsi, di mettersi in discussione sul campo, chiediamo di imparare a saper fare e per questo chiamiamo gli esperti per chiedere cosa si può fare nella pratica quotidiana”. E per questo Siani ha spiegato che “un pediatra ACP sa che rientra nei compiti normali di un medico andare oltre quello che già si conosce, formarsi, seguire la salute dei bambini e della famiglia”.
In conclusione, un richiamo all’interpretazione del ruolo di pediatra ospedaliero: “L’ACP chiede che il pediatra in corsia si impegni a realizzare un nuovo modello di cura non più pensato sul numero di posti letto, ma sulle capacità di fornire prestazioni qualificate, efficienti e di sicura efficacia. Per questo il pediatra non deve temere accorpamenti o altre misure di razionalizzazione in ospedale, se queste servono a ridurre il livello di spesa e a far crescere la qualità delle cure”.
“Noi crediamo – conclude Siani – al sostegno della genitorialità, alla collaborazione con gli infermieri, alla cura che vada oltre la malattia. Siamo ben consapevoli che un medico serio e preparato oltre alle patologie deve guardare all’ambiente, alla famiglia e alle condizioni in cui un bambino cresce. Grazie alle letture, al gioco, al lavoro dei clown dottori, alle attività dei volontari, sappiamo che potremo curare meglio i piccoli ospiti delle nostre corsie”