Conflitti di interesse e pandemia
- 06 Lug 2010 alle 05:35:00
Un editoriale di Fiona Godlee - direttore del British Medical Journal (BMJ) - pubblicato online lo scorso 3 giugno descrive e commenta i risultati dell'indagine svolta dal BMJ e da Deborah Cohene Philip Carter del Bureau of Investigative Journalism di Londra, che ha messo in luce i legami con l'industria del farmaco di vari esperti delle Commissioni dell'OMS che hanno deciso le raccomandazioni per l'uso di vaccini e antivirali in caso di pandemia. Lo scenario che si delinea, evidenzia l'urgenza di una maggiore trasparenza e di regole che impediscano efficacemente l'influenza dell'industria nelle decisioni che riguardano la sanità pubblica e la spesa dei Servizi Sanitari. “Nessuno dovrebbe essere in un comitato che produce linee guida se ha legami con le compagnie che producono un vaccino o un farmaco [...]”, dice Barbara Mintzes nel rapporto di Cohen e Carter. "Lo stesso, e ancora di più - aggiunge la Godlee - vale per i comitati che prendono le decisioni più importanti in sanità pubblica. Nel caso in cui sia difficile trovare esperti completamente indipendenti, quelli coinvolti con l’industria potrebbero essere consultati ma dovrebbero essere esclusi dalle decisioni. Gli Stati Uniti hanno ottenuto progressi importanti con il Sunshine Act (la legge che prevede la dichiarazione pubblica dei pagamenti delle case farmaceutiche a medici, associazioni ecc.) e altre leggi. La legislazione europea sulla gestione del conflitto di interessi è attesa fin da troppo tempo". Il sottotitolo dell'editoriale, sintetizza in modo eloquente il messaggio quanto mai condivisibile di Fiona Godlee: "Il WHO deve agire subito per ristabilire la sua credibilità e l’Europa dovrebbe legiferare".
Editoriale di Fiona Godlee
Rapporto del Bureau of Investigative Journalism di Londra
Sunshine Act