The promotion of infant psychomotor development: Opinions of Italian and German paediatricians on the use of common baby equipment and activities
Paediatricians have an important role in the promotion of infant development especially considering the vast quantity of baby equipment on the market and the ever-increasing difficulty for parents to know which objects and activities are useful, useless or even harmful.
Objective This study investigates and compares the opinions of a sample of Italian and German paediatricians on advice to give to parents on the use of baby equipment and on developmental activities during the first year of life.
Method Paediatricians attending two different conferences (one in Munich, the other in Florence) were asked to fill in a questionnaire investigating their opinions on eight pieces of baby equipment and three developmental activities: if they discussed them with parents, if and why/why not they recommended them, and, if recommended, for which age group.
Results 111 Italian and German doctors completed the questionnaire. The analysis of the data collected showed that the opinions of the sample of paediatricians from Italy and Germany are similar. There were some minor differences of opinion on a few pieces of equipment and activities, compared to the recommendations in current literature. There is a clear dominance in supporting the use of the baby sling by the Germans and the infant seat by the Italians, presumably due to the different cultural and baby care styles in fashion in the two countries.
Conclusions In light of currently available scientific evidence, it would be useful for physiotherapists working with children and paediatricians to standardize the indications for the promotion of psychomotor maturation in the first year of life including the use of baby equipment in order to help families select the objects available on the market and activities useful for baby development.
Lo studio in oggetto mostra i risultati di un’indagine effettuata su un campione di pediatri di famiglia italiani e tedeschi per conoscere i loro punti di vista sull’utilizzo delle attrezzature e i consigli che forniscono sulle attività per la promozione dello sviluppo psicomotorio nel primo anno di vita del bambino.
Obiettivo Lo studio si propone di indagare quali sono oggi le opinioni di pediatri italiani e tedeschi riguardo alle attività e alle attrezzature utili per la promozione dello sviluppo psicomotorio del bambino nel primo anno di vita, e di confrontare il comportamento delle due categorie di pediatri italiani e tedeschi e i risultati rispetto alla letteratura riguardo alla promozione delle attività e attrezzature utili per lo sviluppo psicomotorio.
Metodo È stato coinvolto nello studio un campione di pediatri italiani e tedeschi che hanno partecipato a due convegni diversi. È stato proposto un questionario di opinione che indagava 8 attrezzature e 3 attività, ed è stato chiesto: se il pediatra ne parla, se l’oggetto/attività viene consigliato/sconsigliato, perché lo consiglia o sconsiglia, durante quale fascia d’età ne viene indicato l’uso.
Risultati 111 pediatri italiani e tedeschi hanno consegnato i questionari compilati. Dall’analisi dei dati emerge che i pediatri parlano delle attrezzature e delle attività durante i bilanci di salute con i genitori e sia in Italia che in Germania ci sono linee comuni di comportamento di uso. Sulle indicazioni ci sono alcune piccole differenze in merito al corretto utilizzo per una fetta del campione esaminato, rispetto alla letteratura corrente. Esiste una netta prevalenza nel consigliare la fascia da parte dei tedeschi e la sdraietta da parte degli italiani, per stili di accudimento differenti per cultura, moda e mutamento temporale.
Conclusioni Alla luce delle evidenze scientifiche ad oggi disponibili sarà necessario trovare un accordo fra fisioterapisti e pediatri per uniformare le indicazioni all’uso, concordare le proposte abilitative e creare un linguaggio comune per aiutare le famiglie nella scelta dei tanti oggetti disponibili sul mercato e delle attività nell’accudimento quotidiano.