Camminare cercando un rapporto con gli spazi
- 24 Mag 2010 alle 11:29:00
Francesco Careri Walkscapes
Il camminare come pratica estetica
Einaudi, 2006
pp. 205, euro 25
Il camminare come pratica estetica
Einaudi, 2006
pp. 205, euro 25
In mano alla moderna scienza il camminare si è trasformato in una strategia terapeutica per il controllo del peso (vedi per esempio: Pediatrics 2007;120:e869-79). Ma in realtà che significato ha il camminare? Per Francesco Careri, architetto e ricercatore universitario, il camminare è una pratica estetica, la prima forma d’arte che l’uomo abbia mai attuato. Il percorrere lo spazio è stato l’unico mezzo estetico attraverso il quale era possibile abitare il mondo quando ancora era impensabile per l’uomo la possibilità di una costruzione fisica di luoghi simbolici Sotto questa luce l’antica transumanza nomade e l’erranza della caccia assumono nuovi significati. Al camminare erano associate la danza, la religione, la musica; il racconto è nato dall’esperienza del cammino come descrizione di una epopea nello spazio e nel tempo, le due dimensioni di un percorso: il viaggio come una struttura narrativa. Si potrebbe dire, insieme a Careri, che l’errare può essere considerato un valore
piuttosto che un errore: una disciplina intesa come percezione e costruzione simbolica dello spazio piuttosto che la costruzione fisica di strutture tipiche invece dell’epoca sedentaria dell’uomo da quando ha iniziato a costruire villaggi. Più che un vero e proprio saggio, il libro si presenta come un album dove i vari capitoli del testo sono intervallati a raccolte di immagini, aforismi e brani di altri scrittori, da Chatwin a Calvino fino ad André Breton, Deleuze e Guattari. Una lettura sempre vivace e ricca di spunti di riflessione.
E per chi vuole intraprendere un cammino filosofico su questo tema c’è “Camminare” del grande Henry David Thoreau; “Filosofia del camminare” di Duccio Demetrio e “Il mondo a piedi, Elogio della marcia” di David Le Breton.
Spesso camminare è un espediente per riprendere contatto con se stessi, quindi molto più che un’indicazione terapeutica per il controllo del peso. Questi libri ci possono aiutare a recuperare questa nostra dimenticata dimensione.
Costantino Panza