Il racconto di un viaggio fantastico
- 17 Ago 2009 alle 08:37:00

José Saramago
Il viaggio dell’elefante
Einaudi 2009
pp. 202, euro 19
Siamo a metà del XVI secolo, e nell’Europa tramortita dai venti della protesta luterana fa la sua comparsa l’elefante Salomone, giunto dall’India a stupire le folle ma che adesso, a Lisbona, non fa che “mangiare e dormire”. Sembra una presenza inutile, quand’ecco che Joào III, sovrano del Portogallo e dell’Algarve, e sua moglie Caterina d’Austria decidono di inviarlo in dono all’arciduca Massimiliano, proprio ora che si trova a Valladolid in quanto reggente di Spagna. Il regalo viene accettato, e così si procede a organizzare la carovana che dovrà accompagnare il portentoso quadrupede e il suo cornac Subhro prima da Lisbona al confine con la Spagna, e poi da Valladolid fino a Vienna, passando per Genova, Verona, Padova e Innsbruck. Il romanzo è quindi il racconto
di questo viaggio, di questa variopinta comitiva di ufficiali, soldati, servitori, preti, cavalli e buoi che, in mezzo a molte difficoltà e tra ali di gente entusiasta, ha il compito di scortare il prezioso dono fino a Vienna, dove l’elefante sarà artefice di un “miracolo” squisitamente umano. Un libro corale, ironico e delicato, che ti coinvolge in prima persona, gettandoti, attraverso la forza visionaria della scrittura, nei meandri della storia in cui tutti siamo immersi. Fai il viaggio in sieme all’elefante Salomone/Solimano, stai seduto con Subhro/Fritz sulla testa del pachiderma. Hai freddo, hai caldo, fai amicizia con l’ufficiale, assisti al “miracolo” voluto dalla Chiesa… Non sei più tu!
Nicola D’Andrea