Interrogazione parlamentare sui latti
- 04 Gen 2008 alle 09:01:00
La senatrice Valpiana ha presentato una interrogazione al Ministro della Salute nella quale, premesso che:
- il Garante per la protezione dei dati personali ha sancito il divieto per le case editrici di proseguire la “schedatura” di decine di mi gliaia di nominativi di neo- mamme e neonati raccolti a fini di mar keting, e cio nonostante le pratiche proseguono;
- premesso ancora che una casa editrice, che pubblica alcuni periodici su tematiche relative alla gravidanza e alla prima infanzia, è stata segnalata come promotrice di prodotti avvalendosi di medici e infermieri di strutture ospedaliere che avevano il compito di distribuire coupon con i quali veniva raccolta una serie di dati (nome e cognome della mamma e del bambino, professione, data di nascita, numero di telefono ecc.);
- premesso che i coupon, distribuiti anche presso studi ginecologici, pediatrici e farmacie sono risultati, tra l’altro, privi di una corretta informativa e formulati in modo da non consentire di manifestare validamente il consenso;
la senatrice chie de di sapere se il Mi ni stro sia a conoscenza di tale questione e se intenda ri chiamare il personale delle strutture ospedaliere pubbliche alla stringente e rigorosa attenzione dei regolamenti e delle norme di cui al Decreto legislativo 196/2003, nonché del Decreto ministeriale 500/1994, anche al fine di evitare il reiterarsi di simili episodi illeciti, pro futuro.
- il Garante per la protezione dei dati personali ha sancito il divieto per le case editrici di proseguire la “schedatura” di decine di mi gliaia di nominativi di neo- mamme e neonati raccolti a fini di mar keting, e cio nonostante le pratiche proseguono;
- premesso ancora che una casa editrice, che pubblica alcuni periodici su tematiche relative alla gravidanza e alla prima infanzia, è stata segnalata come promotrice di prodotti avvalendosi di medici e infermieri di strutture ospedaliere che avevano il compito di distribuire coupon con i quali veniva raccolta una serie di dati (nome e cognome della mamma e del bambino, professione, data di nascita, numero di telefono ecc.);
- premesso che i coupon, distribuiti anche presso studi ginecologici, pediatrici e farmacie sono risultati, tra l’altro, privi di una corretta informativa e formulati in modo da non consentire di manifestare validamente il consenso;
la senatrice chie de di sapere se il Mi ni stro sia a conoscenza di tale questione e se intenda ri chiamare il personale delle strutture ospedaliere pubbliche alla stringente e rigorosa attenzione dei regolamenti e delle norme di cui al Decreto legislativo 196/2003, nonché del Decreto ministeriale 500/1994, anche al fine di evitare il reiterarsi di simili episodi illeciti, pro futuro.