Libero arbitrio sul vaccino?
- 19 Set 2007 alle 07:03:00
La vaccinazione pediatrica deve essere un atto imposto oppure un moto volontario del genitore?
Obbligatorietà, libera adesione e consenso informato sono le parole chiave della gestione sanitaria della vaccinazione - in età pediatrica e non solo. La vaccinazione rappresenta un atto medico complesso rivolto al singolo cittadino, ma finalizzato a un risultato di salute dell'intera popolazione del Paese: la scelta della vaccinazione è un diritto e un dovere, sia del singolo cittadino che della comunità. Il percorso verso la libera scelta è un obiettivo da perseguire ma richiede il superamento di alcune criticità e un piano d'azione unitario, che - pur nel rispetto della diversità - coinvolga tutte le Regioni per garantire una serie di requisiti organizzativi e ottenere il superamento delle disuguaglianze.
Per discutere di questi temi è stato organizzato un incontro dall'Associazione Culturale Pediatri (ACP), che si è svolto lo scorso 14 settembre 2007 a Roma. "In questa giornata - ha commentato Michele Gangemi presidente ACP - si è voluto fare il punto sui pro e contro della decisione della libera scelta che sicuramente presenta dei vantaggi positivi nell'ottica dell'alleanza terapeutica e nell'ottica dei genitori rispetto alle procedure sanitarie per i loro figli". La discussione ha coinvolto negli ultimi anni sia le istituzioni sia le società scientifiche di pediatria e ha subito un'accelerazione in conseguenza della decisione presa dalla Regione Veneto di sospendere l'obbligo vaccinale per i bambini nati dal primo gennaio 2008. "Oltre a renderci conto della situazione - ha aggiunto Gangemi - abbiamo voluto sottolineare l'esigenza di una direttiva che comprenda l'intero territorio nazionale".
L'abbandono dell'obbligatorietà non potrà essere immediato e improvviso come ha sottolineato Gaia Marsico bioeticista dell'Università di Padova: "Prima della decisione di delegare alle famiglie o al singolo individuo la scelta delle vaccinazioni è necessario che avvenga una crescita culturale. Un percorso che costruisca le basi per decisioni consapevoli dei rischi individuali e sociali legati all'argomento vaccinazione".
Il concetto è stato sottolineato da Luisella Grandori, responsabile vaccini ACP, che ha dichiarato: "Oggi abbiamo avuto un'occasione per riflettere sulla libertà di scelta delle cure e per confrontarsi con un ampio ventaglio di soggetti della sanità e della società sulle disuguaglianze e le criticità del nostro Paese nella prevenzione con le vaccinazioni. In estrema sintesi, è la proposta di un cammino da fare insieme".
Fonte: Pediatria33
Obbligatorietà, libera adesione e consenso informato sono le parole chiave della gestione sanitaria della vaccinazione - in età pediatrica e non solo. La vaccinazione rappresenta un atto medico complesso rivolto al singolo cittadino, ma finalizzato a un risultato di salute dell'intera popolazione del Paese: la scelta della vaccinazione è un diritto e un dovere, sia del singolo cittadino che della comunità. Il percorso verso la libera scelta è un obiettivo da perseguire ma richiede il superamento di alcune criticità e un piano d'azione unitario, che - pur nel rispetto della diversità - coinvolga tutte le Regioni per garantire una serie di requisiti organizzativi e ottenere il superamento delle disuguaglianze.
Per discutere di questi temi è stato organizzato un incontro dall'Associazione Culturale Pediatri (ACP), che si è svolto lo scorso 14 settembre 2007 a Roma. "In questa giornata - ha commentato Michele Gangemi presidente ACP - si è voluto fare il punto sui pro e contro della decisione della libera scelta che sicuramente presenta dei vantaggi positivi nell'ottica dell'alleanza terapeutica e nell'ottica dei genitori rispetto alle procedure sanitarie per i loro figli". La discussione ha coinvolto negli ultimi anni sia le istituzioni sia le società scientifiche di pediatria e ha subito un'accelerazione in conseguenza della decisione presa dalla Regione Veneto di sospendere l'obbligo vaccinale per i bambini nati dal primo gennaio 2008. "Oltre a renderci conto della situazione - ha aggiunto Gangemi - abbiamo voluto sottolineare l'esigenza di una direttiva che comprenda l'intero territorio nazionale".
L'abbandono dell'obbligatorietà non potrà essere immediato e improvviso come ha sottolineato Gaia Marsico bioeticista dell'Università di Padova: "Prima della decisione di delegare alle famiglie o al singolo individuo la scelta delle vaccinazioni è necessario che avvenga una crescita culturale. Un percorso che costruisca le basi per decisioni consapevoli dei rischi individuali e sociali legati all'argomento vaccinazione".
Il concetto è stato sottolineato da Luisella Grandori, responsabile vaccini ACP, che ha dichiarato: "Oggi abbiamo avuto un'occasione per riflettere sulla libertà di scelta delle cure e per confrontarsi con un ampio ventaglio di soggetti della sanità e della società sulle disuguaglianze e le criticità del nostro Paese nella prevenzione con le vaccinazioni. In estrema sintesi, è la proposta di un cammino da fare insieme".
Fonte: Pediatria33