Cresce la musica nei bambini e questi crescono con lei
- 06 Ago 2007 alle 16:19:00

Nascere musicali Percorsi per educatori e genitori
CD audio e video
EDT, 2007
pp. 208, euro 18
Il libro illustra il progetto inCanto, avvincente ricerca condotta da Johannella Tafuri e Donatella Villa per studiare lo sviluppo musicale nel bambino, in particolare la capacità di intonare a partire dai primissimi mesi di vita.
L’indagine offre anche riscontri su come un ambiente musicalmente stimolante, dove si canta, si suona e si danza, favorisca la maturazione precoce di determinate abilità, influendo in modo significativo sulla propensione e l’interesse alla musica.
L’idea nasce dal desiderio che a tutti possa essere data l’opportunità di far emergere le proprie potenzialità espressive superando il preconcetto che essere intonati sia una qualità innata, invece che dipendente da una naturale evoluzione psico-fisica e dalle opportunità offerte dal contesto.
La novità sta nell’aver seguito longitudinalmente uno stesso gruppo di bambini, dai 6-7 mesi di vita intrauterina sino alle soglie dell’età scolare, raccogliendo dati nel corso degli incontri settimanali e attraverso i diari e le registrazioni effettuate dalle mamme a casa.
Nella prima parte sono descritte le fasi di realizzazione del progetto e i risultati osservati nei primi tre anni che dimostrano la fondatezza delle ipotesi da cui la ricerca ha preso avvio. In particolare per quanto riguarda il cantare, interesse centrale di inCanto, è stato possibile verificare che la maggior parte dei bambini esposti sistematicamente a opportune sollecitazioni è in grado di produrre in modo “intonato” già a partire dai 4-6 mesi brevi motivi di pochi suoni, che con il passare del tempo si arricchiscono sino a divenire, entro i 3 anni e mezzo, piccole melodie ed è in grado di intonare i canti ascoltati già dai 24 mesi. Gli esempi sonori e i video riportati nel CD allegato al volume ne sono la dimostrazione.
Appare evidente come questa capacità sia fortemente connessa agli stimoli dell’ambiente e all’incoraggiamento dei genitori, che hanno vissuto l’esperienza in modo intenso e partecipato.
Dalle attività sperimentate sono tratti precisi orientamenti pedagogico-didattici che l’Autrice sintetizza nella seconda parte per offrire, agli educatori della fascia 0-3 anni, spunti per la progettazione di percorsi educativi ispirati ai principi della pedagogia attiva e finalizzati a sviluppare la musicalità dei piccoli, nel rispetto dei ritmi di crescita di ciascuno.
Il linguaggio è comprensibile anche ai non addetti ai lavori, in particolare ai genitori che potranno cogliere suggerimenti su come proporre musica ai bambini suscitando il piacere della partecipazione, presupposto essenziale per la familiarizzazione con il mondo sonoro.
Il libro si rivela utile anche ai pediatri per prendere coscienza dell’importanza delle pratiche educative musicali fin dalla più tenera età e sensibilizzare le famiglie. Al pediatra infatti sempre più è richiesta non solo la cura dei piccoli pazienti dal punto di vista sanitario, ma anche l’attenzione a una crescita armoniosa della persona intesa nella sua globalità.
L’indagine offre anche riscontri su come un ambiente musicalmente stimolante, dove si canta, si suona e si danza, favorisca la maturazione precoce di determinate abilità, influendo in modo significativo sulla propensione e l’interesse alla musica.
L’idea nasce dal desiderio che a tutti possa essere data l’opportunità di far emergere le proprie potenzialità espressive superando il preconcetto che essere intonati sia una qualità innata, invece che dipendente da una naturale evoluzione psico-fisica e dalle opportunità offerte dal contesto.
La novità sta nell’aver seguito longitudinalmente uno stesso gruppo di bambini, dai 6-7 mesi di vita intrauterina sino alle soglie dell’età scolare, raccogliendo dati nel corso degli incontri settimanali e attraverso i diari e le registrazioni effettuate dalle mamme a casa.
Nella prima parte sono descritte le fasi di realizzazione del progetto e i risultati osservati nei primi tre anni che dimostrano la fondatezza delle ipotesi da cui la ricerca ha preso avvio. In particolare per quanto riguarda il cantare, interesse centrale di inCanto, è stato possibile verificare che la maggior parte dei bambini esposti sistematicamente a opportune sollecitazioni è in grado di produrre in modo “intonato” già a partire dai 4-6 mesi brevi motivi di pochi suoni, che con il passare del tempo si arricchiscono sino a divenire, entro i 3 anni e mezzo, piccole melodie ed è in grado di intonare i canti ascoltati già dai 24 mesi. Gli esempi sonori e i video riportati nel CD allegato al volume ne sono la dimostrazione.
Appare evidente come questa capacità sia fortemente connessa agli stimoli dell’ambiente e all’incoraggiamento dei genitori, che hanno vissuto l’esperienza in modo intenso e partecipato.
Dalle attività sperimentate sono tratti precisi orientamenti pedagogico-didattici che l’Autrice sintetizza nella seconda parte per offrire, agli educatori della fascia 0-3 anni, spunti per la progettazione di percorsi educativi ispirati ai principi della pedagogia attiva e finalizzati a sviluppare la musicalità dei piccoli, nel rispetto dei ritmi di crescita di ciascuno.
Il linguaggio è comprensibile anche ai non addetti ai lavori, in particolare ai genitori che potranno cogliere suggerimenti su come proporre musica ai bambini suscitando il piacere della partecipazione, presupposto essenziale per la familiarizzazione con il mondo sonoro.
Il libro si rivela utile anche ai pediatri per prendere coscienza dell’importanza delle pratiche educative musicali fin dalla più tenera età e sensibilizzare le famiglie. Al pediatra infatti sempre più è richiesta non solo la cura dei piccoli pazienti dal punto di vista sanitario, ma anche l’attenzione a una crescita armoniosa della persona intesa nella sua globalità.
Maddalena Patella