Anno. 2007, Volume. 14, N. 5, Pag. 194-197
Studio epidemiologico a Palermo su indicatori di salute e interventi di prevenzione primaria
Alba Maria Barresi,
Angelo Spataro,
Anna Aloisio,
Antonina Lo Cascio,
Benedetto Rinaudo,
Biagio Amoroso,
Caterina Amoroso,
Cristina D’Andrea,
Daniela Zangara.,
Dante Ferrara,
Francesca Grassa,
Francesca Lupo,
Franco Cangemi,
Giuseppe Portera,
Giuseppe Primavera,
Letizia Belvedere,
Maria Carollo,
Maria Vittoria Di Matteo,
Michele Pipia
Associazione Culturale Pediatri, ACP Trinacria, Palermo
Epidemiological study in Palermo, Sicily, on health indicators and primary prevention interventions
Objective To collect data regarding breastfeeding practice and the implementation of evidenced based primary prevention programmes for a medical audit and specific intervention planning in public health.
Methods 19 family paediatricians, 11 from Palermo, Sicily, and 8 from the province underwent a longitudinal study on a cohort of newborns in the first semester 2005 up to six months of age by submitting a questionnaire to mothers during well child visit at 1, 2, 4 and 6 months of age.
Results 494 newborns were recruited; 485 completed the follow up. In 74% delivery was in public health hospitals, the remaining part in private hospitals. 50.3% were cesarean sections (43.5% in public hospitals; 69.3% in private hospitals). Only 16.6% of mothers underwent a preparatory course during pregnancy up to birth. The rate of complete breastfeeding (exclusive breastfeeding + predominant breastfeeding) at hospital discharge was 64% and at 6 months 19%. Complete breastfeeding was significantly higher and lasted more in newborns breastfed within 6 hours from birth and in newborns who did not receive any supplementation during hospitalisation. There were no significant differences regarding the type of delivery. A higher educational level, a previous breastfeeding experience and a preparatory pregnancy course were positively linked to the duration of breastfeeding. Only 64% of mothers had received at hospital discharge specific advice regarding newborn’s sleeping position; a correct behaviour reached about 78% of cases, due to the family paediatrician’s advice, nevertheless in time this effect slowly weakened. At the first well child visit only 72% of parents declared to use a safety car seat for his child and 94% at six months of age. 50% of children were exposed to passive smoking and only 7.5% of parents corrected their behaviour during the follow up. Only 5.3% of women assumed folic acid at least 1 month before conception.
Conclusion Results confirm the difficulty in transferring scientific knowledge in practices. Stimulating with appropriate tools the sharing of guide lines among professionals of different health services and monitoring their realization is a good challenge for future.
Obiettivo Raccogliere dati sulla pratica dell’Allattamento al Seno (AS) e sull’implementazione di interventi di prevenzione primaria con evidenze di efficacia per un audit interno al gruppo di lavoro e per la pianificazione di interventi specifici in Sanità pubblica.
Metodi 19 pediatri di famiglia, 11 di Palermo e 8 della Provincia, hanno eseguito uno studio longitudinale sulla coorte dei nuovi nati nel primo semestre 2005, seguita sino al compimento del sesto mese, con un questionario cartaceo somministrato alle mamme durante la prima visita e alle visite di 1, 2, 4 e 6 mesi.
Risultati Sono stati reclutati 494 neonati; 485 hanno completato il follow up. I parti sono avvenuti per il 74% in ospedali pubblici, i rimanenti in strutture private. Il 50,3% dei parti è stato espletato con taglio cesareo (43,5% in ospedale pubblico; 69,3% in clinica privata). Solo il 16,6% delle mamme aveva partecipato a un corso di accompagnamento al parto. Il tasso di allattamento completo (AS esclusivo + predominante) alla dimissione è stato del 64%, a 6 mesi del 19%. L’allattamento completo è risultato significativamente maggiore e più prolungato nei bambini attaccati al seno entro 6 ore dalla nascita e in quelli che non hanno ricevuto supplementazione durante la degenza ospedaliera; non c’erano differenze significative per quanto riguarda la modalità del parto. La scolarità alta, una precedente esperienza di allattamento e l’avere frequentato un corso di accompagnamento al parto erano positivamente correlati alla durata dell’allattamento. Solo il 64% delle mamme ha ricevuto alla dimissione un consiglio corretto sulla posizione del neonato in culla; il comportamento corretto è arrivato fino al 78% per l’azione del pediatra di famiglia. Alla prima visita, il 72% dei genitori dichiarava di possedere un seggiolino per il trasporto in auto, il 94% a 6 mesi. Il 31% delle mamme era formato da fumatrici, di queste circa la metà continuava a fumare in gravidanza, e durante il follow up il 17% delle mamme ha ripreso a fumare. Il 50% dei bambini era comunque esposto al fumo, e solo il 7,5% dei genitori modificava il proprio comportamento nel corso del follow up. Solo il 5,3% delle donne ha assunto acido folico almeno 1 mese prima del concepimento.
Conclusioni I risultati confermano le difficoltà del passaggio delle conoscenze scientifiche nelle pratiche assistenziali. Incentivare con appositi strumenti la condivisione di linee-guida già esistenti da parte degli operatori sanitari dei vari servizi e il monitoraggio della loro attuazione rappresenta una sfida per il futuro.