Anno. 2006, Volume. 13, N. 4, Pag. 169-171

L’approccio al bambino con ritardo mentale e dismorfismi: la comunicazione efficace

Federica Zanetto, Michele Gangemi
Pediatra di famiglia, ACP Milano e Provincia; Pediatra di famiglia, ACP Verona, formatore al counselling sistemico

Approaching a child with mental retardation and dysmorphology: an effective communication
As the Florence Carta declares, time spent on information, communication and relation is taking-care time. This is even more so when a paediatrician is involved in taking care of a problematic child: a difficult diagnosis, the birth of a child with a serious disease or symptoms which might reveal a health problem are all situations in which good and effective communicative skills are required. Being able to keep a solid and collaborative relation with the family, trying to avoid fragmentary, confusing and partial information; keeping in mind the consequences of what has been communicated, and being conscious that there are different “actors” (parents, friends, relatives), are all important aspects of an effective communication and good support in parenting. The paper, through a real clinical case, proposes a meditation sustained by specific books and by a survey involving parents and professionals. Specific parts of a literary work and a film are also useful in focalising recurrent communicative aspects when the “difficult daily routine” is part of a paediatrician’s work.

Il tempo dedicato all’informazione, alla comunicazione e alla relazione è tempo di cura, come recita anche la Carta di Firenze. Questo è ancora più vero quando il pediatra si trova coinvolto nel percorso assistenziale di un bambino problematico: una diagnosi difficile, la nascita di un bambino con patologia grave, la presenza di sintomi che fanno temere o sospettare un problema di salute sono tra le situazioni in cui vengono richieste maggiore competenza e attenzione dal punto di vista comunicativo. Mantenere una relazione valida e collaborativa con la famiglia, evitare passaggi informativi frammentari, confusi, parziali, riflettere sulle conseguenze di quanto viene comunicato, essere consapevoli di doversi muovere in un sistema relazionale in cui sono presenti diversi “attori” (familiari, parenti, conoscenti, altre figure del mondo della cura) sono aspetti cruciali per una comunicazione efficace e di supporto alla famiglia. Il testo, partendo da un caso reale ambulatoriale, vuole proporre una riflessione supportata da richiami tratti da un’indagine condotta su genitori e operatori sanitari e da testi di approfondimento specifici. Anche l’attenzione ad alcuni passaggi significativi di un’opera letteraria e di un film permette di focalizzare aspetti comunicativi ricorrenti quando “la quotidianità difficile” si inserisce nel lavoro del pediatra.


Quaderni acp 2006_13(4)

Bimestrale di informazione politico culturale e ausili didattici dell'Associazione Culturale Pediatri

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ISSN: 2039-1374

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