A life with renal dialysis: Lucia’s story It is the story of Lucia told by a psychologist. Lucia is a girl born with a rectal malformation and congenital hydronefrosis. Due to her kidney failure at the age of 24 Lucia begins renal dialysis. Her psychological conditions get worse up to a serious mental depression. Lucia seeks help from her psychologist, she thinks herself as a bad person since she feels jealousy towards everyone who is not ill, and often has moments of rage and aggressiveness towards her friends, her parents, nurses… The relationship with the psychologist is established by Lucia through letter writing. A year after psychological therapy Lucia meets and falls in love with a young man, and after a while, when this young man starts reducing their encounters, Lucia thinks that it is all due to the” ugliness” of her body. Her dreams are full of sufferance, fear of being aggressive or being an aggressor, with pictures of blood and death. The therapeutic aim is to make her accept her disease by activating the good parts of her personality, without letting her being crushed down. Gradually Lucia approaches the religious sense of life. She starts longing for the faith she had when she was young, so she begins praying again; she starts composing short poems and brings them during her therapeutic sessions. The poems become a way for communicating, for freeing herself from anxiety. All this makes her feel much more fulfilled.
Una psicologa racconta la storia di Lucia, una bambina nata con una malformazione rettale e una idronefrosi congenita. L’insufficienza renale procede fino a che a 24 anni Lucia viene posta in trattamento dialitico. Le condizioni psicologiche peggiorano e si accompagnano a una grave depressione. Durante il sostegno psicoterapico Lucia chiede alla psicologa di aiutarla a non essere cattiva perché è gelosa delle persone che stanno bene e ha momenti di rabbia e aggressività rivolti agli infermieri, ai familiari e agli amici. Sceglie, per i suoi rapporti con la psicologa, il mezzo epistolare e scrive molte lettere. Dopo un anno dal sostegno Lucia incontra un ragazzo del quale si innamora; il ragazzo dirada gli incontri e Lucia crede che ciò sia avvenuto perché impressionato dalla “bruttezza” del suo corpo. Nei sogni emergono contenuti emotivi di sofferenza, di paura di aggredire e di essere aggredita, con immagini di sangue e di morte. Il tentativo terapeutico è di attivare le parti sane della sua personalità, perché possa accettare la sua malattia, senza esserne schiacciata. Gradualmente Lucia si avvicina al senso religioso della vita. Pensa con nostalgia alla fede dell’infanzia, e torna a pregare; inizia a comporre brevi poesie e a portarle nelle sedute di sostegno. Le poesie diventano spunto di dialogo, liberazione di stati d’ansia. L’espressione artistica la fa sentire più realizzata.