Anno. 2004, Volume. 11, N. 6, Pag. 236-241

ADHD, la sindrome da deficit di attenzione con iperattività: gli interrogativi non risolti

William B. Carey
Clinical Professor of Pediatrics, University of Pennsylvania

ADHD: Attention Deficit Disorder with Hyperactivity: the unresolved questions
There is considerable uncertainty about the diagnostic terminology of attention deficit hyperactivity disorder (ADHD). The abnormal ADHD behaviors of activity (hyperactivity), inattentiveness and impulsiveness are not clearly distinguishable from normal temperament variations. The assumption that the ADHD symptoms arise from cerebral malfunction has not been supported even after extensive investigations. The current diagnostic system ignores the probable contributory role of the environment; the problem is supposedly all in the child. The questionnaires most commonly used to diagnose ADHD are highly subjective and impressionistic. The current view of ADHD fails to achieve the evolutionary perspective that the behaviors regarded as troublesome in the modern classroom may have survival value in primitive times. The ADHD label, which is widelythought of as being beneficial, has little practical specificity and may become harmful. In addition to problems with the diagnosis itself, there are concerns about the loose way it is being applied and the widespread misinformation about the specificity of the effects of methylphenidate.

Rilevante è a tuttoggi l’incertezza riguardo alla terminologia diagnostica di disturbo dell’attenzione con iperattività (ADHD). I comportamenti anormali ADHD per iperattività, inattenzione, impulsività non sono chiaramente distinguibili dalle normali variazioni del temperamento. L’assunto che i sintomi dell’ADHD provengono da una disfunzione cerebrale non sono dimostrati sufficientemente nonostante estese indagini. Il corrente sistema diagnostico ignora il probabile ruolo dell’ambiente e il problema viene attribuito per intero alle caratteristiche intrinseche del bambino. I questionari comunemente usati per diagnosticare l’ADHD sono altamente soggettivi e impressionistici. La visione corrente dell’ADHD manca della prospettiva evolutiva che i comportamenti attualmente definiti come disturbanti in classe possono avere avuto un valore per la sopravvivenza nei tempi antichi. L’etichetta diagnostica di ADHD, anziché di beneficio, può essere dannosa al bambino e mancare di specificità. Al problema della diagnosi in sé si aggiunge quello della sua cattiva applicazione e della grande disinformazione a riguardo della non specificità degli effetti del metilfenidato.


Quaderni acp 2004_11(6)

Bimestrale di informazione politico culturale e ausili didattici dell'Associazione Culturale Pediatri

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ISSN: 2039-1374

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