Anno. 2022, Volume. 29, N. 3, Pag. 128-132

Le malattie autoinfiammatorie: aspetti patogenetici e clinici (Prima parte)

Francesca Orlando, Germana Nardini, Daniele De Brasi
Francesca Orlando1, Germana Nardini2, Daniele De Brasi1 - 1. Dipartimento di Pediatria, AORN Santobono Pausilipon, Napoli - 2. Dipartimento di Scienze Mediche Traslazionali, Università degli Studi di Napoli Federico II

Vuoi citare questo articolo? DOI: 10.53141/QACP.2022.128-132

Le malattie autoinfiammatorie sono un gruppo di condizioni rare, caratterizzate da episodi di infiammazione sterile causati da iperattivazione del sistema immunitario innato, in assenza di un ruolo patogenetico di autoanticorpi o linfociti T e B. Negli ultimi vent’anni, è stato descritto un numero crescente di malattie infiammatorie monogeniche e sono stati identificati i rispettivi geni responsabili. Le proteine codificate da questi geni sono coinvolte nelle vie regolatorie dell’infiammazione e sono per lo più espresse nelle cellule del sistema immunitario innato. Poiché i sintomi possono sovrapporsi nei pazienti affetti da questa categoria di malattie in rapida espansione, una diagnosi genetica accurata è di estrema importanza per iniziare un trattamento precoce mirato e prevenire complicanze clinicamente significative o potenzialmente letali. D’altra parte, il rilevamento di un sempre maggior numero di varianti genetiche a carico dei geni responsabili ha reso l’interpretazione dei risultati più complicata e spesso una diagnosi molecolare non viene raggiunta. Pertanto, il quadro clinico rappresenta ancora oggi, specie nei casi in cui i dati genetici sono insufficienti o risultano non conclusivi, la base per impostare una terapia potenzialmente adeguata. Tali trattamenti mirano al blocco delle citochine infiammatorie coinvolte e si sono dimostrati estremamente efficaci in molti pazienti. 

Autoinflammatory diseases (AIDs) are a family of rare medical entities, characterized by sterile systemic inflammatory episodes caused by exaggerated activation of the innate immune system, for which the pathogenic role of autoantibodies, B or T cells is less relevant. During the past 20 years, a growing number of monogenic inflammatory diseases have been described and their respective responsible genes identified. Proteins encoded by these genes are involved in the regulatory pathways of inflammation and they are mostly expressed in cells of the innate immune system. Since symptoms can overlap within this rapidly expanding disease category, accurate genetic diagnosis is extremely important to start early targeted treatment and to prevent clinically significant or life-threatening complications. On the other hand, detection of more and more genetic variants makes interpretation of results more complicated, and often a genetic diagnosis is not achieved. Thus, the clinical picture represents the starting point for establishing an effective therapy when genetic data are not sufficient or inconclusive. Biologic agents blocking cytokines action have proved to be dramatically effective in a lot of patients. 


Quaderni acp - 2022; 29(3)

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