Anno. 2018, Volume. 25, N. 4, Pag. 148-154

Le deformità del rachide nell’adolescente: l’approccio del pediatra

Carmine Zoccali, Jacopo Baldi, Andrea Catanea, Fabio Calabrò, David Calabrò
Carmine Zoccali*, Jacopo Baldi*, Andrea Catanea**, Fabio Calabrò***, David Calabrò*** - * UOC di Ortopedia – IRCCS – Istituto Nazionale Tumori Regina Elena, Roma ** Tecnico Ortopedico, Università La Sapienza, Roma *** AIRPEC, Associazione Interdisciplinare di Ricerca in Posturologia e Chinesiologia, Reggio Calabria

Le deformità del rachide sono note da migliaia di anni; esse sono nominate anche nel papiro di Edwad Smith, che faceva riferimento ai problemi di salute degli schiavi che lavoravano alla costruzione delle piramidi nel XXV secolo a.C. Il termine scoliosi viene invece attribuito a Ippocrate, sebbene egli stesso non distinguesse tra deformità coronali e sagittali. In era romana vengono però identificati i principi di compressione e distrazione applicati ancora oggi.

Con il termine di deformità della colonna vertebrale è indicato un gruppo eterogeneo di patologie, alcune congenite e/o ereditarie, come i difetti di formazione (emispondili) e segmentazione (fusione di due o più vertebre), altre legate allo sviluppo, altre secondarie a patologie quali malattie neuromuscolari e tumori.

Il nostro obiettivo è quello di semplificare l’approccio del pediatra, enfatizzando il concetto di diagnosi precoce volta a identificare quei casi che necessitano di ulteriori approfondimenti; prenderemo quindi in considerazione le forme più diffuse, quali la scoliosi idiopatica e il dorso curvo osteocondrosico o morbo di Scheuermann.


Quaderni acp - 2018; 25(4)

Bimestrale di informazione politico culturale e ausili didattici dell'Associazione Culturale Pediatri

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ISSN: 2039-1374

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