EMERGENZA POVERTA, L'APPELLO DI SIANI A RENZI « AL VIA UN PIANO INFANZIA »
- 25 Nov 2014 alle 08:17:15
«La povertà produce cicatrici precoci nello sviluppo cognitivo del bambino che restano visibili per tutta la vita. Urge un Piano infanzia per salvaguardare i giovanissimi»
NAPOLI - [Diario Partenopeo] «La malattia che crea i danni più gravi ad un bambino e che si trasmette dai genitori ai figli è la povertà, perché comporta un altissimo rischio di esclusione sociale e condanna in modo quasi ineluttabile una parte consistente della popolazione ad un destino di marginalità in grado di determinare per la società un carico di povertà e devianza che può minare alla base qualsiasi possibilità di sviluppo economico e sociale dell’intero Paese». E’ il grido d’allarme di Paolo Siani presidente dell’Associazione culturale pediatri italiani (Acp), che raccoglie oltre 2500 pediatri in tutto il Paese suddivisi in 35 gruppi territoriali, intervenuto sabato scorso, 22 novembre, al Pan alla rassegna de il “Sabato delle Idee”, incontri progettuali ideati dalla Fondazione Sdn e dall’università Suor Orsola Benincasa di Napoli, dedicato al tema dei “Diritti dei Minori nella società multimediale e multiculturale” ed organizzato in occasione della giornata internazionale per i diritti dell’infanzia e dell’adolescenza.
Un grido d’allarme suffragato dai numeri sviscerati da Siani e prodotti dall’Acp incrociando i dati Istat sulla povertà in Italia e quelli del rapporto di verifica dei livelli essenziali di assistenza curato dal ministero della Salute. «In Italia – spiega Siani – vivono in situazione di povertà relativa circa 1 milione di minorenni, pari al 17,6% di tutti i bambini e gli adolescenti. Il 7% dei minorenni vive in condizioni di povertà assoluta, pari a 723mila persone di minore età. Una situazione per altro molto diversa a seconda del luogo di nascita. La quota di povertà assoluta è del 10,9% nel Mezzogiorno, a fronte del 4,7% nel centro e nel nord del Paese. Ma il dato che più di altri ci aiuta a individuare il fallimento delle politiche sinora adottate è quello relativo al rischio di povertà ed esclusione sociale per i bambini e gli adolescenti che vivono in famiglie con tre o più minorenni: un rischio pari al 70% nel Mezzogiorno a fronte del 46,5% a livello nazionale».
«Dovrebbe essere noto a tutti – ha evidenziato Siani – che la povertà produce cicatrici precoci nello sviluppo cognitivo del bambino che restano visibili per tutta la vita. Ed allora, bisogna intervenire subito per guardare al futuro, e bisogna farlo con interventi concreti di lunga durata e di ampio respiro, senza parole o promesse, senza finanziamenti sporadici a pioggia, ma con programmi di intervento chiari, organici e valutabili perché l’investimento sul capitale umano è l’investimento più produttivo che possa fare un Paese per il proprio futuro, anche da un punto di vista economico».
Da qui l’appello a Renzi per un tavolo programmatico con tutte le realtà che operano nell’assistenza e nell’educazione per l’infanzia che possa dare vita ad un “Piano infanzia”, con l’obiettivo, come ha spiegato Siani, di adottare sin dalla nascita i neonati delle famiglie a rischio psicosociale, creando un sistema organico di politiche sociali, sanitarie e di istruzione che possa garantire quell’effettiva eguaglianza tra i minori di tutto il Paese oggi fortemente compromessa dal grande squilibrio economico.
«Se la classe dirigente di questo Paese non modifica l’approccio verso i temi dell’infanzia e dell’adolescenza – ha concluso Siani – sostituendo l’atteggiamento quasi caritatevole che ha avuto sinora con un’azione organica di lungo periodo, che dimostri di cogliere il valore cruciale della formazione e della salute fisica e mentale delle giovani generazioni, consegneremo alle future generazioni un Paese socialmente disintegrato e responsabile di essere rimasto indifferente nei confronti di una parte rilevante e strategica del proprio capitale umano».
Aurora Barra © Riproduzione riservata