Anno. 2014, Volume. 21, N. 2, Pag. 60-63

Staffing infermieristico in Terapia Intensiva Neonatale: di più è meglio?

Roberto Bellù
Neonatologia e Terapia Intensiva Neonatale, Ospedale Manzoni, Lecco

Staffing in the NICU: the more the better? The problem of shortfalls in nurse staffing in Neonatal Intensive Care Units (NICU) does not have a definitive conclusion. Nevertheless it seems logical to think that understaffing could be associated with higher rates of nosocomial infections in infants with very low birth weights. The available studies have shown conflicting results. Jeannette Rogowski investigated the association between the rate of nosocomial infection and nurse staffing in a population of very low birth weight infants in 67 centers participating in the Vermont-Oxford Network. The objective was to investigate the adequacy of the nurse staffing and to evaluate the association between adequacy of staffing and nosocomial infection. The data on which the analysis was conducted included more than 1,100 infants hospitalized and more than 7,000 nurses. Nurse understaffing was measured relative to acuity-based guidelines used to identify the complexity of care of newborn infants. The results of the study showed that an understaffed team assisted 32% of infants and 92% of those in the more criticall categories. There was also a clear relationship between nurse staffing and the rate of nosocomial infections. The Authors conclude, therefore, that nurse understaffing is very common in the United States and therefore NICU managers and hospital administrators should carefully assess their staffing decisions to devote needed care to newborn intensive care units. Quaderni acp 2014; 21(2): 60-63 Il problema dello staffing infermieristico in Terapia Intensiva Neonatale (TIN) non ha ancora una definitiva conclusione, anche se è logico pensare che a un maggior numero di infermiere dedicate alla cura di un certo numero di neonati si associ una maggiore probabilità di esiti favorevoli. Gli studi attualmente disponibili hanno evidenziato effetti contrastanti. Lo studio di Jeannette Rogowski indaga l’associazione tra il tasso di infezioni nosocomiali e staffing infermieristico in una popolazione di neonati di peso molto basso alla nascita in 67 Centri di TIN statunitensi aderenti al Vermont-Oxford Network. L’obiettivo era quello di indagare l’adeguatezza del personale infermieristico delle terapie intensive neonatali rispetto alle linee guida nazionali e di valutare l’associazione tra adeguatezza dello staffing ed esiti neonatali. I dati su cui è stata condotta l’analisi comprendevano oltre 1100 neonati ricoverati e oltre 7000 infermieri. L’esposizione era rappresentata dall’understaffing, ovvero dal sottodimensionamento del personale infermieristico, determinato in base alle indicazioni delle linee guida e con il metodo dell’acuity score, un sistema per identificare la complessità assistenziale dei neonati. I risultati dello studio hanno dimostrato che il 32% dei neonati e addirittura il 92% di quelli critici erano assistiti da un’équipe infermieristica sottodimensionata. Inoltre era evidente una relazione tra sottodimensionamento del personale infermieristico e tassi di infezioni nosocomiali. Gli Autori concludono quindi che l’understaffing è molto frequente negli Stati Uniti e che, soprattutto, è associato a un importante esito negativo quale le infezioni nosocomiali. La raccomandazione che ne consegue è quella di considerare attentamente le decisioni sullo staffing infermieristico dedicato alle cure intensive neonatali.

Quaderni acp 2014_21(2)

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