Collaborazioni interdisciplinari e tra saperi differenti per crescere come pediatri. L’ACP sceglie la strada dell’integrazione per fare nuove scoperte: grazie alla collaborazione con l’Istituto Mario Negri di Milano, ACP è parte attiva dello studio ENBe sull’efficacia (rivelatasi clamorosamente bassa!) del beclometasone, un antiasmatico usato da 2 milioni di bambini. L’11 ottobre, durante la seconda giornata del Congresso ACP, saranno illustrati i risultati di questa sperimentazione, finanziata dall’AIFA, che ha coinvolto 40 pediatri di famiglia di 9 Asl e 525 bambini con i loro genitori.
Il congresso annuale dell’Associazione Culturale Pediatri quest’anno mette al centro delle riflessioni il lavoro dei medici pediatri al servizio del bambino e della sua famiglia.
Per questo, i saperi, le pratiche e le sperimentazioni di cui si parlerà, troveranno il loro filo logico nell’ “Undicesimo Comandamento” dell’indimenticato Prof. Franco Panizon, tra i padri dell’ACP, che per la prima volta non sarà con i suoi pediatri nell’appuntamento annuale dell’Associazione. Egli raccomandava ai suoi colleghi e ai suoi tanti studenti di andare «più in là», di non fermarsi a ciò che è immediato, ma di andare oltre. Il bambino è il centro del lavoro del pediatra e non è un corpo estraneo all’ambiente in cui vive, per questo va posta particolare attenzione allo sviluppo del bambino all’interno del contesto socio-familiare. Ambiente, inteso anche in senso letterale come ci raccontano i pediatri di Taranto, testimoni sul campo della tragedia sociale e sanitaria dell’ILVA.
LO STUDIO ENBe CON L’ISTITUTO M. NEGRI DI MILANO
Lo studio ENBe - Efficacia del beclometasone versus placebo nella profilassi del wheezing virale in età prescolare - è stato finanziato dall’Agenzia italiana del farmaco e coordinato dal Laboratorio per la Salute Materno Infantile dell’IRCCS-Istituto di Ricerche Farmacologiche Mario Negri in collaborazione con l’Associazione Culturale Pediatri.
«Noi pediatri sperimentatori ACP» – spiega Federica Zanetto, pediatra ACP Lombardia, tra i coordinatori del Congresso di quest’anno - «abbiamo avuto l’opportunità di partecipare a una ricerca che, per dimensioni e modalità, rappresenta la prima sperimentazione clinica formale, indipendente, randomizzata e in doppio cieco nella pratica pediatrica extraospedaliera italiana». In sostanza, per la prima volta «noi pediatri siamo stati parte attiva di qualcosa che riguarda la salute del bambino, che ha visto il coinvolgimento della famiglia non limitato al momento formale del “consenso informato” e che ci ha chiesto di “guardarci allo specchio” rispetto a prassi spesso consolidate e non sempre appropriate».
Un’esperienza di collaborazione “alla pari”, con una sollecitazione a precise responsabilità e alla piena disponibilità al controllo esterno.
I risultati dello studio hanno evidenziato la scarsa efficacia del farmaco, oggi prescritto a oltre 2 milioni di bambini e adolescenti, «Nonostante il beclometasone sia un farmaco antiasmatico, in Italia si caratterizza per essere prescritto principalmente per curare raffreddore, tosse e mal di gola.Nello studio ENBenon sono state osservate differenze nei tempi di scomparsa dei sintomi di infezione – illustra Antonio Clavenna, ricercatore dell’IRCCS-Istituto di Ricerche Farmacologiche “Mario Negri” che hacoordinato lo studio – e anche i genitori, che non erano a conoscenza del tipo di terapia ricevuta dal figlio, hanno giudicato come efficace sia il trattamento con il farmaco che con il placebo».
COLLABORAZIONE TRA I SAPERI
In continuità con il lavoro dello scorso anno, l’ACP a Monza riporterà le esperienze di collaborazione attiva con l'Università e la Pediatria Ospedaliera, il confronto con altre discipline, la presenza di figure di particolare riferimento culturale e scientifico nell’ambito più ampio delle cure e della salute in pediatria. Grande importanza al futuro della pediatria, con la sessione dedicata ai casi clinici presentati dagli specializzandi e alle problematiche legate alle disuguaglianze in sanità, alla patologia cronica e ai rapporti tra medicina di primo e secondo livello.
LA SALUTE MENTALE
ACP ha da sempre un’attenzione particolare a tutto ciò che riguarda le patologie mentali a carico del bambino: si registra un drammatico peggioramento della situazione anche a causa delle politiche indiscriminate di tagli della spesa pubblica. Per questo, insieme al Gruppo di lavoro CRC, i pediatri ACP richiamano le istituzioni a una maggiore attenzione verso il problema delle cure psichiatriche, ambito oggi totalmente disatteso in molte realtà italiane, per carenza strutturale di risorse e per una mancata riprogrammazione delle sinergie territoriali a supporto delle famiglie.
RAPPORTI CON L’INDUSTRIA: LA REVISIONE DEL CODICE
Fin dal 1999, i pediatri ACP sono stati i primi soggetti medici a darsi un codice di autoregolamentazione dei rapporti con l’industria per stabilire regole di trasparenza, contro ogni forma di conflitto di interessi, per valorizzare quel ruolo di advocacy che ogni pediatra deve mantenere nei confronti dei bambini. Regole per la garanzia di libertà e indipendenza del ruolo del medico. Negli anni è però mutato il quadro generale socio-economico che dunque ha imposto un aggiornamento di quanto scritto nel 1999.
L’idea di riferimento è che in queste materie debba essere rigettato il principio secondo cui è consentito tutto ciò che la legge non vieta espressamente.
Per questo ai soci è chiesto un maggiore impegno di trasparenza, la dichiarazione di eventuali conflitti d’interesse, oltre che di una condotta professionale libera dai condizionamenti dell’industria.
Perché in sé non è illegale ricevere regali, gadget, inviti e finanziamenti dall’industria, ma per ACP, questo può mettere a rischio direttamente la libertà d’azione del medico.