Anno. 2006, Volume. 13, N. 6, Pag. 247-249

Un ricordo di Alessandro Roster (1865-1919)

“I brefotrofi devono sparire”
Gherardo Rapisardi
Azienda Ospedaliera Universitaria Meyer - Firenze

In remembrance of Alessandro Roster (1865-1919)
“Foundling Hospitals should disappear”
A portrait of an open minded person, a Florentine gynaecologist and obstetric between the 18th and 19th century, with various interests (entomologist, writer, sociologist, playwright, and a sportsman). His works were strongly directed toward the support of women, maternity and especially toward socially disadvantaged mothers. He was a promoter of greatly progressive forces for his time, of example for public institutions in a particularly productive historical moment: Florence at the end of the 18th century and at the beginning of the 1900’s, when innovative actions had been taken in support of mothers and children in order to prevent foundling and to support breast feeding through the creation of the Mothers’ shelters and Mothers’ help structures, first examples of the modern “Family Houses”. These experiences were unfortunately, not sustained with the advent of fascism and the creation of the “National Foundation for Infancy and Maternity” (ONMI, 1925). Of particular significance is the book published after his death regarding the uselessness and harmfulness of foundling hospitals. He opposed himself to their existence trying in the meantime to promote and sustain alternative experiences of maternal support which still appear modern.

Nell’articolo viene delineato il ritratto di una persona illuminata, ginecologo e ostetrico fiorentino della fine dell’800 e dei primi del ’900, dagli innumerevoli interessi (entomologo, scrittore, sociologo, drammaturgo e appassionato di sport), la cui opera fu fortemente orientata verso il sostegno della donna, della maternità e in particolare delle madri socialmente più svantaggiate. Fu promotore di esperienze fortemente progressiste per la propria epoca, che furono di esempio e impulso per le istituzioni pubbliche in un momento storico particolarmente fertile: quello della Firenze della fine dell’800 e dei primi del ’900, che vide iniziative innovative sul piano dell’assistenza sociale alle madri e ai bambini, volte a prevenirne l’abbandono e a sostenere l’allattamento materno: quella degli Aiuti materni e dell’Asilo materno, primo esempio delle attuali case-famiglia. Esperienze purtroppo non sostenute stabilmente dopo l’avvento del fascismo e dell’Opera Nazionale della Maternità e Infanzia (ONMI, 1925). Particolarmente significativo il suo libro pubblicato postumo sulla inutilità e nocività dei brefotrofi, alla cui esistenza si oppose fortemente, cercando di promuovere e sostenere esperienze alternative di sostegno alla maternità, che mantengono tutt’oggi la loro modernità.


Quaderni acp 2006_13(6)

Bimestrale di informazione politico culturale e ausili didattici dell'Associazione Culturale Pediatri

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ISSN: 2039-1374

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