6 su 10 sospettano maltrattamenti a danno dei bambini, ma 1 su 2 non li denuncia “Indispensabile la formazione e strumenti agili per le segnalazioni dei casi di abuso”
- 28 Mag 2013 alle 15:50:09
Il maltrattamento è il reato principale di cui sono vittime i bambini e le bambine in Italia. Eppure tra i medici e pediatri non sempre c’è la capacità di riconoscere e interpretare correttamente i segnali che spesso gli stessi bambini inviano. È uno dei risultati che emerge dall’indagine presentata oggi da Terre des Hommes e SBAM Sportello Bambino Adolescente Maltrattato – Clinica Mangiagalli di Milano, per la quale sono stati contattati 1.170 medici e pediatri di Milano e hinterland. La maggior parte di coloro che hanno risposto al questionario confonde le tipologie di maltrattamento più comuni, quali ipercura e discuria, non inquadrandole correttamente. Si tratta peraltro di professionisti che nel 66% dei casi hanno avuto il sospetto di trovarsi davanti a casi di maltrattamento nel corso della propria carriera ma che, nel 51,5% dei casi, hanno scelto di non segnalare, perché ritenevano di non avere sufficienti elementi o perché non preparati sul come e a chi fare la segnalazione. Dall’indagine scaturisce chiaramente il forte bisogno di formazione specifica dei medici e dei pediatri sul tema del maltrattamento, nonché la necessità di strumenti agili per orientarsi nelle procedure di segnalazione di questi casi. L’indagine è stata realizzata nell’ambito della Campagna ‘indifesa’ di Terre des Hommes, volta a garantire una sempre maggiore protezione alle bambine, che anche in questa occasione risultano essere più esposte alle diverse forme di patologia delle cure e agli abusi sessuali. “Nel Comune di Milano ogni anno le Forze dell’Ordine registrano più di 300 reati di maltrattamento, percosse, violenze sessuali, minacce e ingiurie contro minori”, dichiara Federica Giannotta, Responsabile Diritti dei Bambini di Terre des Hommes, “ma si tratta solo della punta dell’iceberg. Molte delle violenze consumate contro i minori non vengono intercettate neanche dai medici di famiglia e dai pediatri e spesso diventano evidenti quando ormai sono reiterate e hanno causato danni permanenti sui bambini. Inoltre è da sottolineare come la questione di genere sia presente anche tra i minori: le bambine sono le principali vittime di violenza sessuale (79%), un risultato perfettamente in linea con i dati nazionali Interforze (1). È indispensabile quindi che ogni caso di abuso – anche se si tratta solo di sospetto – venga affrontato dal medico in modo competente per non perdere tempo prezioso”."Il Comune di Milano è pronto a mettere in campo tutti gli strumenti necessari per aiutare medici e pediatri a riconoscere e trattare i casi di abuso sui minori. Sosteniamo con convinzione le proposte di Terre des Hommes e Sportello Bambino Adolescente Maltrattato. In particolare, siamo pronti a collaborare da subito con Regione, Asl e Ordine dei medici per istituire degli adeguati momenti formativi sul tema del maltrattamento verso bambini e bambine". È quanto ha dichiarato Pierfrancesco Majorino, assessore alle Politiche sociali e Cultura della Salute. “Nel campo del maltrattamento, specialmente nelle patologie delle cure, medici e pediatri mostrano maggiori incertezze”, sostiene Lucia Romeo, Responsabile Pediatra SBAM IRCCS Policlinico Milano. “Per esempio, su una delle sindromi più frequenti, la Munchausen by proxy, la maggior parte dei medici e pediatri non ha saputo dare la definizione corretta. Anche riguardo ai segni di discuria, la risposta data era inesatta per la maggior parte dei rispondenti. D’altronde quasi la metà non aveva partecipato a nessun congresso sul maltrattamento negli ultimi 3 anni e il 34% solo ad uno. Il bisogno di formazione sull’argomento è fortemente sentito: l’89% ne sente la necessità.
L’importanza della corretta formazione su maltrattamento e abusi sui bambini è apparso evidente quando è stato chiesto a medici e pediatri se, durante la loro attività professionale, avessero avuto il sospetto di trovarsi di fronte a un caso di maltrattamento o abuso. Si tratta di medici, nella stragrande maggioranza, con più di vent’anni d’esperienza. Il 65% ha detto di sì, ma il 51,5% di loro ha deciso di non segnalarlo. Le ragioni addotte sono che non aveva elementi sufficientemente forti (55,1%). Il 13,6% dice di aver avuto timore delle conseguenze sul contesto familiare. Significativa la percentuale (18,3%) di chi ammette di non averlo fatto perché non sapeva a chi e come segnalarlo. L’indagine rileva anche incertezza dei rispondenti su chi deve redigere il referto. Solo il 5% dei medici possiede un modulo che lo aiuti nella diagnosi di maltrattamento, anche se la categoria ammette (+ dell’89% dei rispondenti) che gli sarebbe di grande aiuto. Coerentemente con quanto emerso dall’indagine, Terre des Hommes e SBAM Sportello Bambino Adolescente Maltrattato rivolgono alle istituzioni competenti in materia sanitaria e di protezione dell’infanzia alcune raccomandazioni.
1) Istituire un momento di formazione all’anno sul tema del maltrattamento verso i bambini e le bambine, che venga ideato in congiunto con ASL, Comune di Milano e Ordine dei medici della città di Milano. Tale formazione, prevedendo adeguati crediti, dovrà permettere di approfondire la tematica del maltrattamento nel suo complesso contribuendo a colmare gli aspetti di maggiore debolezza emersi dallo studio.
2) Mettere a disposizione di tutti i medici ospedalieri e dei pediatri di base un vademecum agile e di pronto uso che raccolga tutte le informazioni pratiche necessarie per potersi orientare in modo corretto nella gestione di un caso di maltrattamento. (chi sono e che ruolo hanno il Tribunale dei Minori, il Tribunale Ordinario, la Polizia di Stato, i Servizi Sociali; a chi rivolgersi a seconda del caso; come fare la segnalazione).
3) Mettere a disposizione di tutti i medici ospedalieri e dei pediatri di base un modulo standard per la segnalazione dei casi di maltrattamento.
“Auspichiamo che sia il vademecum sia il modulo standard possano essere distribuiti in modo capillare alle strutture ospedaliere di tutta la Lombardia, con il supporto della nuova amministrazione regionale”, conclude Federica Giannotta.
L’indagine “Maltrattamento sui Bambini: come lo riconoscono i medici di Milano?” è stata svolta a fine 2012 sottoponendo un questionario a 1.170 medici e pediatri di Milano e hinterland. Hanno risposto in 259. Il progetto fa parte della Campagna “indifesa” di Terre des Hommes, nata per garantire alle bambine di tutto il mondo istruzione, salute, protezione dalla violenza e dagli abusi, con azioni di prevenzione e contrasto di alcune tra le peggiori forme di discriminazione che colpiscono le bambine nel mondo, dalle “bambine domestiche” del Perù, alle “spose bambine” del Bangladesh, alle “mamme bambine” della Costa d’Avorio alle “bambine salvate dall’infanticidio” dell’India e alla prevenzione degli abusi sulle bambine in Italia.
Il dossier completo può essere scaricato su www.indifesa.org e www.terredeshommes.it
Terre des Hommes da 50 anni è in prima linea per proteggere i bambini di tutto il mondo dalla violenza, dall’abuso e dallo sfruttamento e per assicurare a ogni bambino scuola, educazione informale, cure mediche e cibo.
Attualmente Terre des Hommes è presente in 72 paesi con oltre 1.200 progetti a favore dei bambini. La Fondazione Terre des Hommes Italia fa parte della Terre des Hommes International Federation, lavora in partnership con ECHO ed è accreditata presso l’Unione Europea, l’ONU, USAID e il Ministero degli Esteri italiano.
Per informazioni: www.terredeshommes.it
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(1) Secondo i dati Interforze elaborate per la Campagna Indifesa di Terre des Hommes la maggioranza delle vittime di abusi sono bambine e il loro numero aumenta di anno in anno. Dalle 4319 vittime minorenni del 2010 si è passati alle 4.946 del 2011 (quasi il 15% in più), il 61% delle quali sono di sesso femminile. Particolarmente preoccupante l’incremento dei reati di corruzione di minorenne, il cui numero delle vittime (446) è cresciuto del 238% rispetto all’anno precedente. L’80% sono bambine e adolescenti. In assoluto l’incremento maggiore si registra nella detenzione di materiale pornografico: + 363%, a danno di 74 minori, il 57% dei quali femmine. Appaiono particolarmente vulnerabili le bambine e ragazzine quando si analizzano i dati relativi alla violenza sessuale: sono l’83% del totale, pari a 822 vittime nel 2011. A queste vanno aggiunte le 434 vittime di violenza sessuale aggravata, l’82% femmine. I maltrattamenti in famiglia sono ancora i reati mietono maggiori vittime tra i bambini, toccando la cifra record di 1.164 nel 2011, 160 in più del 2010.