Sit-in in difesa dell’allattamento
- 16 Feb 2008 alle 09:00:00
Mercoledì 14 novembre, un gruppo di oltre 50 persone, in gran parte donne e in gran parte madri che allattavano i propri figli, hanno manifestato davanti al Parlamento. Scopo della manifestazione, promossa dall’ACP, dall’Associazione Italiana Consulenti Professionali per l’Allattamento al Seno (AICPAM), dalla Rete Internazionale d’Azione sugli Alimenti per l’Infanzia (International Baby Food Action Network, IBFAN Italia), da La Leche League Italia (LLLI) e dal Movimento Allattamento Materno Italiano (MAMI), era chiedere al Parlamento e al Governo una legislazione più rigorosa per il marketing dei sostituti del latte materno. L’Italia, come tutti gli altri Stati membri dell’Unione Europea (UE), ha sottoscritto nel 1981 il Codice Internazionale sulla Commer cializ za zione dei Sostituti del Latte Materno dell’OMS.
Ha sottoscritto anche tutte le successive pertinenti risoluzioni dell’Assemblea Mondiale della Sanità. Tuttavia non ha mai approvato una legge conforme al Codice Internazionale. L’attuale normativa italiana (DM 500/94 e DM 46/05) deriva dalla Direttiva 321/91 della Commissione Europea (CE), che era benlungi dal recepire il Codice nella sua integrità. Nel dicembre 2006 la CE ha emanato una nuova Direttiva, la 141/06.
Anche questa, purtroppo, non recepisce in tegralmente il Codice, ma si limita a sancire che i latti di partenza sono adatti fino ai sei mesi e che quelli di proseguimento si dovrebbero usare solo dopo questo limite di età; pone inoltre dei limiti, pur senza proibirli, ai cosiddetti “health and nutrition claims” (tipo: “Rinforza le difese naturali del bambino”) e aggiorna il regolamento per quanto riguarda la contaminazione da pesticidi.
Il Governo italiano deve recepire la Direttiva “fotocopiandola” o migliorandola.
Le bozze del Decreto Ministeriale a recepimento della Direttiva in possesso del le Associazioni che hanno organizzato la manifestazione del 14 novembre sembrano procedere verso la seconda direzione. Ma non raggiungono certamente lo sco po; siamo cioè ancora lontani da quanto previsto dal Codice Internazionale.
Le richieste proposte nel corso della manifestazione sono in linea con quanto votato all’unanimità dalla Commissione Infanzia del Parlamento il 2/10/07 e con quanto previsto dal Ministero della
Salute nel programma “Guadagnare salute”, sottoscritto nel 2007 da numerosi altri ministeri, da sindacati, associazioni di produttori e consumatori, e da altri enti e istituzioni governativi e non.
La Delegazione delle cinque Associazioni promotrici, che ha incontrato il delegato del Presidente della Camera, ha ricevuto assicurazioni sul sostegno che il Parlamento è intenzionato a dare all’iniziativa. I delegati del Ministro della Salute hanno pure assicurato l’impegno del Governo ad andare oltre la Direttiva, ma hanno anche espresso alcune preoccupazioni.
Sembra infatti che, informata di questa intenzione, la CE abbia “scoraggiato” il Governo italiano dal procedere in questa direzione, incoraggiandolo cioè ad attenersi alla lettera della Direttiva stessa. Vi terremo informati.
Ha sottoscritto anche tutte le successive pertinenti risoluzioni dell’Assemblea Mondiale della Sanità. Tuttavia non ha mai approvato una legge conforme al Codice Internazionale. L’attuale normativa italiana (DM 500/94 e DM 46/05) deriva dalla Direttiva 321/91 della Commissione Europea (CE), che era benlungi dal recepire il Codice nella sua integrità. Nel dicembre 2006 la CE ha emanato una nuova Direttiva, la 141/06.
Anche questa, purtroppo, non recepisce in tegralmente il Codice, ma si limita a sancire che i latti di partenza sono adatti fino ai sei mesi e che quelli di proseguimento si dovrebbero usare solo dopo questo limite di età; pone inoltre dei limiti, pur senza proibirli, ai cosiddetti “health and nutrition claims” (tipo: “Rinforza le difese naturali del bambino”) e aggiorna il regolamento per quanto riguarda la contaminazione da pesticidi.
Il Governo italiano deve recepire la Direttiva “fotocopiandola” o migliorandola.
Le bozze del Decreto Ministeriale a recepimento della Direttiva in possesso del le Associazioni che hanno organizzato la manifestazione del 14 novembre sembrano procedere verso la seconda direzione. Ma non raggiungono certamente lo sco po; siamo cioè ancora lontani da quanto previsto dal Codice Internazionale.
Le richieste proposte nel corso della manifestazione sono in linea con quanto votato all’unanimità dalla Commissione Infanzia del Parlamento il 2/10/07 e con quanto previsto dal Ministero della
Salute nel programma “Guadagnare salute”, sottoscritto nel 2007 da numerosi altri ministeri, da sindacati, associazioni di produttori e consumatori, e da altri enti e istituzioni governativi e non.
La Delegazione delle cinque Associazioni promotrici, che ha incontrato il delegato del Presidente della Camera, ha ricevuto assicurazioni sul sostegno che il Parlamento è intenzionato a dare all’iniziativa. I delegati del Ministro della Salute hanno pure assicurato l’impegno del Governo ad andare oltre la Direttiva, ma hanno anche espresso alcune preoccupazioni.
Sembra infatti che, informata di questa intenzione, la CE abbia “scoraggiato” il Governo italiano dal procedere in questa direzione, incoraggiandolo cioè ad attenersi alla lettera della Direttiva stessa. Vi terremo informati.