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Intervista al Presidente ACP sull'influenza A/H1N1

  • 05 Dic 2009 alle 21:11:00
Dal giornale online “ Napoli.com” del 3.11.09

La stagione invernale porta tradizionalmente un aumento di sintomi dell’apparato respiratorio più o meno severi, non necessariamente da imputare solo all’influenza stagionale o alla pandemica H1N1. Per questo motivo è auspicabile la prescrizione di terapie adeguate, dopo valutazione del medico curante.
Ma è necessario, per evitare il “fai da te” con autosomministrazioni dannose, conoscere anche gli aspetti determinanti che accompagnano la pandemia che alimenta sempre più una incontenibile paura. Pertanto rivolgiamo alcune domande al dottore Paolo Siani, direttore UOC Pediatria dell’Ospedale Cardarelli di Napoli e Presidente dell’Associazione Culturale Pediatri.

Dottore Siani, come fa una mamma ad accorgersi che il suo bambino non ha una influenza normale?
L’influenza A è esattamente uguale all’influenza stagionale, per cui quest’anno dovremo affrontare 2 tipi di epidemie, quella A, che è in atto in questo momento, e la stagionale.

Quali sono i principali sintomi da prendere in considerazione?
I sintomi sono quelli della classica influenza, febbre, anche alta, raffreddore, tosse, mal di gola, dolori muscolari, ma non si può escludere che si possa manifestare anche con sintomi gastrointestinali (diarrea, vomito).La durata è quella della classica influenza, 3-5 giorni.

Prima di arrivare in ospedale o in attesa del medico a casa, qual è il primo pronto soccorso?
I farmaci da adoperare sono gli antipiretici ai comuni dosaggi che le mamme conoscono bene e che sanno adoperare quando il bambino ha la febbre. Come per tutte le influenze è necessario che il bambino stia a casa finché ha la febbre e rientri a scuola diciamo ragionevolmente dopo 2 giorni che è sfebbrato e sta bene. Ma ogni mamma sa capire bene quando il bambino è guarito ed è in grado di tornare a scuola o a fare sport.

Trova giusto che nel nostro Paese una sola Azienda (si dice... in arrivo un’altra…) produca il vaccino?
Attualmente risulta che il nostro Paese abbia preso accordi con una sola Azienda, la Novartis, ma non si può escludere che poi ne contatti altre.
Mi permetta di dire che al dottore, quello che cura i suoi bambini in ambulatorio o in ospedale questo problema non dovrebbe interessare. Il dottore vuole per i suoi bambini un vaccino sicuro, efficace, la cui efficacia sia ben documentata, e quindi che il nostro Paese abbia scelto una sola ditta o ne scelga 10 a noi non dovrebbe interessare, purché il vaccino funzioni. Devo dire però che l’ACP in tempi non sospetti, ha fatto notare che su questo vaccino non c’erano sufficienti evidenze, a settembre abbiamo scritto “ Sono vaccini ancora in fase di sperimentazione: nessuno è in grado oggi di sapere se e quanto saranno efficaci” Del resto la stessa ditta che lo produce scrive nel bugiardino “ Attualmente esiste un’esperienza clinica molto limitata con Focetria in adulti sani compresi gli anziani e nessuna esperienza clinica in bambini o adolescenti”. Senza con questo voler dire, nel modo più assoluto, che non ci si debba vaccinare. Io stesso ho consigliato ai miei medici e alle mie infermiere di vaccinarsi.

Siamo già nella seconda ondata dell’influenza?
E' difficile dire se si tratti di una seconda ondata o di un'unica epidemia con un andamento strisciante nei mesi scorsi che ora si manifesta con più forza. Probabilmente l'abbassamento della temperatura favorisce la sua diffusione e la sua capacità di infettare le persone. La storia delle ondate non è così chiara, l'andamento delle pandemie è variabile a seconda del territorio geografico, del clima e di tanti altri fattori che ancora non conosciamo. Guardando i dati della sorveglianza epidemiologica del Ministero possiamo dire che, rispetto all'estate, i casi di influenza e anche quelli positivi all'H1N1/2009 sono aumentati.

Dopo la vaccinazione, quali farmaci? Antifebbrili… terapie più specifiche… e gli antibiotici per eventuali infezioni in atto?
Gli antibiotici vanno adoperati solo se ci sono complicanze di tipo batterico, non servono come prevenzione delle complicanze. Gli antivirali, la cui efficacia non è neanche ben documentata, andrebbero adoperati solo nei pazienti a rischio come stabilito da disposizioni ministeriali, o nei bambini senza fattori di rischio ma ricoverati in ospedale per patologie gravi causate dal virus H1N1.

La sanità campana anche in questa occasione ha un primato negativo, dottor Siani che cosa non funziona?
Davvero non sappiamo cosa stia succedendo in questi giorni in Campania, credo si possa dire che si è verificata un’alta concentrazione di casi, ma i pediatri di famiglia e gli ospedalieri stanno fronteggiando con grandi spirito di sacrificio la situazione adoperandosi al meglio per i loro pazienti.
In Campania è stato prodotto, ma non ancora ufficializzato ( ! ) , un piano pandemico per i bambini, è stato un primo sforzo per razionalizzare gli interventi; vorrei che dopo, quando tutto sarà finito, ci si rincontrasse per capire cosa non ha funzionato, dove abbiamo sbagliato e se abbiamo sbagliato, per costruire per il futuro una rete pediatrica efficiente e efficace, senza pregiudizi né interessi da difendere.

Servono più medici al Pronto Soccorso? Si può trovare un accordo per un patto temporaneo tra strutture per aumentare i medici lì dove sono maggiormente richiesti?
Se ci aspettiamo un aumento di casi di almeno 4 volte quelli dell’influenza stagionale che ogni anno mette in crisi il sistema assistenziale viene spontaneo di dire dobbiamo rinforzare il pronto soccorso ospedaliero, soprattutto nei giorni festivi quando non c’è il filtro della pediatria di famiglia. In alternativa si potrebbero attivare postazioni ambulatoriali nei giorni festivi e prefestivi che facciano da filtro al PS, e inoltre perché non fare un patto temporaneo tra diversi ospedali per rinforzare i Pronto soccorsi sovraffollati.

Impossibile coinvolgere i neo specialisti in pediatria che potrebbero affiancare i medici in PS per questo breve periodo influenzale?
Una pandemia si affronta anche con misure straordinarie nell’interesse dei pazienti. Ma dobbiamo anche dire che l’iperafflusso in PS è ingiustificato nella grande maggioranza dei casi.
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