Quanto sono autonomi nelle scelte bambini e ragazzi?
- 02 Mag 2011 alle 12:39:00
Stefano Benzoni, Grazia Ofelia Cesaro, Paola Lovati, Paola Viziello
Prima dei 18 anni
Franco Angeli, 2010
pp. 169, euro 21,50
Una domanda che ci si pone ogni volta che un problema angoscioso interessa una famiglia riguarda il momento in cui il “minore” (parola orribile che i nostri redattori si rifiutano di accettare e correggono pervicacemente, nelle bozze, in “bambino” o “ragazzo”) diventa capace di autonome decisioni. Per quanto ci riguarda il problema interessa naturalmente il campo della salute. Insomma, quando un essere umano diventa “proprietario” della propria persona?
Fino a quando è valido e accettabile il concetto che – tolte di mezzo la schiavitù e, forse, la diseguaglianza delle donne – l’uguaglianza di diritti inizia quando si sia raggiunta una precisa età determinata dalla legge? L’andamento dell’adolescente verso la capacità giuridica può essere valutato in modo da dare alla persona garanzie indipendentemente dalla bruta cronologia? E che succede quando le scelte degli adolescenti sono diverse da quelle degli adulti, siano essi medici o genitori? E qual è il giudizio dei ragazzi su questi problemi che li riguardano e hanno affaticato le menti di medici, giuristi, psicologi, sociologi? Il volume Prima dei 18 anni affronta questi problemi con il contributo di molti esperti di varia provenienza, partendo dal quadro normativo, etico e deontologico attuale. Seguono esperienze istituzionali come quelle di tribunali dei minori e della Carta dei diritti del bambino in ospedale. Se ne è parlato ampiamente su questa rivista in occasione del Convegno tenuto a Milano nel 2009 sullo stesso tema (Quaderni acp 2009;16:92). Contributi di particolare interesse per noi pediatri sono quelli di G. Masera sulle competenze decisionali nei ragazzi con patologie oncologiche e di R. Milos, S. Rancati e I. Rosi sul rispetto dell’autonomia nel processo di assistenza infermieristica. Viene poi presentata una indagine su un campione di adolescenti che analizza il punto di vista degli attori. Si formulano, infine, proposte per la determinazione delle competenze decisionali con riferimento all’ambito sanitario.
Giancarlo Biasini