Il rapporto sull'ILVA di Taranto
- 13 Mar 2012 alle 14:07:00
"Matilde e l'ILVA" 1° Premio concorso "Pasquale Causa" Foto di Grazia Benedetti |
Il primo Marzo è stata depositata la perizia medico-epidemiologica sugli effetti sanitari dell’inquinamento provocato dallo stabilimento siderurgico ILVA nel territorio tarantino .
La perizia, commissionata ad una équipe di esperti (Francesco Forastiere, Annibale Biggeri e Maria Triassi) nominati dal gip del Tribunale di Taranto, Patrizia Todisco, verrà discussa il 30 marzo in camera di consiglio nell'ambito dell'incidente probatorio dell'inchiesta della Procura della Repubblica di Taranto sull'inquinamento che sarebbe stato provocato dallo stabilimento siderurgico ILVA di Taranto
I tre esperti concludono la loro perizia affermando che ''l'esposizione continuata agli inquinanti dell'atmosfera emessi dall'impianto siderurgico ha causato e causa nella popolazione fenomeni degenerativi di apparati diversi dell'organismo umano che si traducono in eventi di malattia e di morte. I modelli di analisi messi a punto hanno consentito di stimare quantitativamente il carico annuale di decessi e malattie che conseguono all'esposizione all'inquinamento''.
Nella stessa perizia si parla di un effetto statisticamente significativo per ricoveri ospedalieri in età pediatrica (0-14) per cause respiratorie e un effetto al limite della significatività per tumori in età pediatrica.
I periti attribuiscono all’esposizione a sostanze emesse dal complesso industriale, ed in particolare al PM, 49 ricoveri per cause respiratorie/anno nella popolazione pediatrica (0-14 anni).
Il Gruppo ACP Puglia e Basilicata aveva già denunciato la situazione dei bambini tarantini con una foto-denuncia "Matilde e l’ILVA" che aveva vinto il primo premio del concorso fotografico "Pasquale Causa" in occasione de "Gli Argonauti 2008".
Il 4 Novembre 2010 l’ACP nazionale ha preso fortemente posizione in difesa del diritto dei bambini tarantini a vivere in un ambiente non inquinato e non patogeno con un comunicato stampa inviato al consiglio dei Ministri e per conoscenza ai deputati del parlamento italiano e del parlamento europeo e agli organi di stampa denunciando i rischi per la salute dei bambini tarantini esposti al benzopirene di origine industriale.
La storia di Taranto, della sua acciaieria, del suo ambiente contaminato e dei suoi bambini non termina con la perizia suindicata anche se questa rappresenta in qualche modo una svolta facendo luce con chiarezza sugli effetti sanitari imputabili all’acciaieria. La perizia rimane un punto fermo anche se rimangono fuori dall’analisi i possibili effetti sulla salute riproduttiva endocrina neurologica e sulla fertilità.
L’ACP continuerà ad essere presente sul territorio tarantino e in Italia laddove sarà necessario dare un contributo in difesa del diritto dei bambini a vivere in un ambiente salubre.
Anna Maria Moschetti