Imparare a parlare, due anni è l'età giusta
- 30 Ago 2011 alle 07:54:00
Ma se a due anni il bambino non parla che cosa significa?
A 24 mesi il bambino deve saper ripetere almeno 50 parole e a 30 mesi deve sapere unire due parole. Tuttavia, esistono bambini che presentano a 24 mesi un ritardo del linguaggio, ma che svilupperanno favorevolmente dopo i 36 mesi. Questi bambini vengono definiti parlatori tardivi. Ma, in alcuni casi, l'evoluzione può essere sfavorevole. Si tratta di un Disturbo specifico del linguaggio e in questi bambini il linguaggio sarà povero, con frasi telegrafiche, incomprensibile e persisterà per tutta l'età scolare e, a volte, anche in età adulta anche se in modo meno pronunciato.
Quando è necessario sollevare il sospetto di un disturbo?Il bambino con Disturbo specifico del linguaggio, a differenza del bambino parlatore tardivo, è un bambino che presenta generalmente un ritardo lieve dello sviluppo neuropsichico e motorio fin dai primi mesi di vita. Nella maggior parte dei casi questi bambini iniziano a pronunciare tardivamente le prime sillabe e usano in ritardo i gesti dell'indicare e mostrare con il dito. Anche la deambulazione e il gioco simbolico, come il fare finta di bere, fare finta di andare a cavallo con una scopa, iniziano in ritardo.
E se tutto ciò non avviene cosa devono fare i genitori?Se il bambino non pronuncia alcuna sillaba a 8 mesi o non pronuncia le prime parole a 18 mesi o le prime frasi con due parole a 30 mesi, specialmente se non usa i gesti, i genitori devono preoccuparsi in modo fondato che il loro piccolo possa avere un disturbo del linguaggio. In questi casi il bambino deve essere valutato dallo specialista al fine di formulare una diagnosi precoce di ritardo o di disturbo specifico del linguaggio, non più tardi dei tre anni di età. La diagnosi precoce consente l'inserimento del bambini in un piano terapeutico che avrà più possibilità di successo se avviato quanto più precocemente possibile.
Esistono fattori che possono influenzare lo sviluppo del linguaggio?I genitori devono facilitare il processo evolutivo del linguaggio attraverso il dialogo che inizia già dai primi mesi di vita, con la ripetizione reciproca da parte della madre e del bambino di sillabe e di parole semplici, per passare successivamente al dialogo con frasi sempre più complesse fino al ragionamento astratto quando il ragazzo raggiunge l'età adolescenziale.