Tante culture per fare un bambino
- 06 Set 2008 alle 09:04:00

Sono qui con te
Il Leone Verde, 2007
pp. 248, euro16
Il sottotitolo del libro indica chiaramente il tema trattato: “L’arte del maternage”. E di maternage Elena Balsamo ha una grande esperienza maturata attraverso la conoscenza di altre culture in diversi Paesi.
L’ottica è quindi quella dell’etnopediatria e della pedagogia interculturale, con la convinzione che il vocabolo “puericultura” debba essere declinato al plurale: infinite sono infatti le modalità attraverso le quali è possibile accudire e crescere un bambino.
L’Autrice, pediatra e tre volte mamma, organizza incontri e laboratori con genitori e con operatori sanitari, e probabilmente è anche per questo che il libro risulta di facile e utile lettura per il pubblico “laico” e per gli addetti ai lavori. Riflettendo sulle diverse modalità di accudimento, l’Autrice legge in forma critica alcune comuni prassi di cura che negli anni si sono sedimentate in schemi sempre più rigidi e dogmatici. I temi trattati nella prima parte sono i ritmi dell’allattamento, la modalità del sonno più o meno condiviso, la pratica del portage, il massaggio e il contatto fisico. La stessa esperienza della nascita viene raccontata attraverso un’ottica più universale e più “colorata” del solito.
Nella seconda parte sono riportate numerose testimonianze di madri e di padri che da varie parti del mondo raccontano la propria esperienza di genitori; il lettore viene stimolato da quel variegato ventaglio di punti di vista che rende l’evento nascita unico e universale al tempo stesso.
La terza e ultima parte contiene invece testimonianze di professionisti (ostetriche, pediatri, psicologi, insegnanti) che si sforzano di stare dalla parte del bambino e di favorire nei genitori l’emergere di un sapere innato e profondo. Elena Balsamo ai genitori che vivono l’esperienza del mettere al mondo sembra proporre una rivisitazione del loro stile di vita, così da ripartire, con rinnovato slancio verso il futuro, il loro e quello del piccolo che tengono tra le braccia. Citazioni, aforismi, proverbi e immagini “dal mondo” arricchiscono i testi del libro, rendendo la lettura piacevole e coinvolgente. E alla fine è possibile ritrovare la famigliarità dell’antica e popolare saggezza, come quella che fa dire alla nonna africana: “il cibo senza parole riempie lo stomaco ma non la te sta”.
Alessandro VoltaL’ottica è quindi quella dell’etnopediatria e della pedagogia interculturale, con la convinzione che il vocabolo “puericultura” debba essere declinato al plurale: infinite sono infatti le modalità attraverso le quali è possibile accudire e crescere un bambino.
L’Autrice, pediatra e tre volte mamma, organizza incontri e laboratori con genitori e con operatori sanitari, e probabilmente è anche per questo che il libro risulta di facile e utile lettura per il pubblico “laico” e per gli addetti ai lavori. Riflettendo sulle diverse modalità di accudimento, l’Autrice legge in forma critica alcune comuni prassi di cura che negli anni si sono sedimentate in schemi sempre più rigidi e dogmatici. I temi trattati nella prima parte sono i ritmi dell’allattamento, la modalità del sonno più o meno condiviso, la pratica del portage, il massaggio e il contatto fisico. La stessa esperienza della nascita viene raccontata attraverso un’ottica più universale e più “colorata” del solito.
Nella seconda parte sono riportate numerose testimonianze di madri e di padri che da varie parti del mondo raccontano la propria esperienza di genitori; il lettore viene stimolato da quel variegato ventaglio di punti di vista che rende l’evento nascita unico e universale al tempo stesso.
La terza e ultima parte contiene invece testimonianze di professionisti (ostetriche, pediatri, psicologi, insegnanti) che si sforzano di stare dalla parte del bambino e di favorire nei genitori l’emergere di un sapere innato e profondo. Elena Balsamo ai genitori che vivono l’esperienza del mettere al mondo sembra proporre una rivisitazione del loro stile di vita, così da ripartire, con rinnovato slancio verso il futuro, il loro e quello del piccolo che tengono tra le braccia. Citazioni, aforismi, proverbi e immagini “dal mondo” arricchiscono i testi del libro, rendendo la lettura piacevole e coinvolgente. E alla fine è possibile ritrovare la famigliarità dell’antica e popolare saggezza, come quella che fa dire alla nonna africana: “il cibo senza parole riempie lo stomaco ma non la te sta”.