Com’è la scuola vista da un “somaro”?
- 20 Mar 2009 alle 23:30:00

Diario di scuola
“I narratori” Feltrinelli, febbraio 2008
pp. 241, euro 16
Un Pennac diverso da quello che siamo abituati a leggere ma altrettanto efficace. In questo romanzo, che è quasi un saggio, affronta il tema della scuola dal punto di vista dei “somari”, di coloro che vanno male a scuola. Un libro per insegnanti, genitori e… pediatri.
Un libro che affronta il grande tema della scuola, e più ancora dell’insuccesso scolastico, dal punto di vista degli alunni, o meglio sarebbe dire dei “somari”. Pennac lo scrive e lo vive in maniera empatica, da ex somaro (ebbene sì, c’è una luce di speranza, anche i somari possono diventare grandi scrittori!) e insegnante di lungo corso. In questo libro mescola ricordi autobiografici e riflessioni sulla pedagogia, analizza il ruolo della televisione e di tutti i media contemporanei, delle devastazioni indotte dal giovanilismo. In Diario di scuola gli insegnanti sono imputati (direi pesantemente imputati) ma anche riabilitati e nobilitati (“in fondo, chi mi ha salvato dalla scuola se non tre o quattro insegnanti?”). Naturalmente si parla anche dei genitori e del ruolo della famiglia e delle molte disfunzioni del sistema scolastico (sembra che i mali siano sempre gli stessi, in Francia come da noi…), insomma temi attualissimi e a noi, pediatri e genitori, molto contigui. Il punto di vista dello studente affetto dal “mal di scuola” e appunto un po’ somaro, ma anche quello dell’insegnante che non si arrende alla sconfitta di fronte a questi giovani virgulti poco promettenti e avari di soddisfazioni, danno a Diario di scuola una connotazione molto originale e affrontano la materia probabilmente nel modo giusto.
Una lettura interessante, da un insolito e originale punto di vista. Più che consigliabile.
Un libro che affronta il grande tema della scuola, e più ancora dell’insuccesso scolastico, dal punto di vista degli alunni, o meglio sarebbe dire dei “somari”. Pennac lo scrive e lo vive in maniera empatica, da ex somaro (ebbene sì, c’è una luce di speranza, anche i somari possono diventare grandi scrittori!) e insegnante di lungo corso. In questo libro mescola ricordi autobiografici e riflessioni sulla pedagogia, analizza il ruolo della televisione e di tutti i media contemporanei, delle devastazioni indotte dal giovanilismo. In Diario di scuola gli insegnanti sono imputati (direi pesantemente imputati) ma anche riabilitati e nobilitati (“in fondo, chi mi ha salvato dalla scuola se non tre o quattro insegnanti?”). Naturalmente si parla anche dei genitori e del ruolo della famiglia e delle molte disfunzioni del sistema scolastico (sembra che i mali siano sempre gli stessi, in Francia come da noi…), insomma temi attualissimi e a noi, pediatri e genitori, molto contigui. Il punto di vista dello studente affetto dal “mal di scuola” e appunto un po’ somaro, ma anche quello dell’insegnante che non si arrende alla sconfitta di fronte a questi giovani virgulti poco promettenti e avari di soddisfazioni, danno a Diario di scuola una connotazione molto originale e affrontano la materia probabilmente nel modo giusto.
Una lettura interessante, da un insolito e originale punto di vista. Più che consigliabile.
Fabrizio Fusco